Limenet è la prima azienda italiana (la sesta in Europa) impegnata nella rimozione della CO2 ad essere selezionata da Frontier. L’accordo prevede la rimozione di 330 tonnellate di CO₂ da parte di Limenet.
Dopo un rigoroso processo di due diligence, Frontier – Advance Market Commitment (AMC) che ha stanziato oltre 1 miliardo di dollari per la rimozione permanente della CO2 dall’atmosfera (Carbon Removal) entro il 2030 – ha firmato un accordo da 500.000 dollari per l’acquisto anticipato di Carbon Removal con Limenet, startup italiana che ha sviluppato una tecnologia innovativa per la produzione di calce green – ovvero a zero emissioni, che può essere usata per la rimozione della CO2 dall’atmosfera e il suo stoccaggio in mare attraverso un processo chimico naturale con potenziali benefici per l’ecosistema marino.
Frontier, un Advance Market Commitment fondato da Stripe, Google, Shopify, Meta, McKinsey e da decine di migliaia di aziende che utilizzano Stripe Climate, mira ad accelerare lo sviluppo di tecnologie per la rimozione del carbonio garantendo una domanda futura. L’obiettivo è inviare un forte segnale di domanda a ricercatori, imprenditori e investitori sul fatto che esiste un mercato in crescita per queste tecnologie. Proprio per questo il suo processo di selezione è altamente selettivo. Frontier collabora con un panel di esperti scientifici esterni per valutare le aziende secondo criteri rigorosi, tra cui la durabilità (permanenza della CO₂ stoccata per almeno 1.000 anni), la probabilità di raggiungere costi ridotti, la scalabilità, la sicurezza ambientale, il coinvolgimento della comunità e la capacità di esecuzione.
Limenet è la prima azienda italiana a entrare nel portafoglio di Frontier, la sesta in Europa a ottenere un accordo di acquisto anticipato, e la seconda startup ocean-based europea mai selezionata da Frontier. Limenet venderà 330 tonnellate di rimozione di carbonio, per un valore di 500.000 dollari. Questa quantità di CO₂ equivale alle emissioni generate da 150 voli andata e ritorno tra Roma e New York.
La selezione da parte di Frontier segue il grande traguardo raggiunto da Limenet sul fronte scientifico. A inizio giugno sono stati infatti diffusi i primi risultati positivi di studi scientifici che confermano la sicurezza della tecnologia di stoccaggio della CO₂ nel mare della società e la sua compatibilità con la protezione degli ecosistemi marini.
Il primo dei due studi è stato condotto nel 2024 a La Spezia in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca. I risultati emersi da questa prima sperimentazione mostrano che trattamenti come quello sviluppato da Limenet – basati su soluzioni a pH equilibrato – possono contribuire a rendere più stabili e resilienti le comunità di fitoplancton, soprattutto in ambienti portuali, supportando il sequestro del carbonio e contrastando l’acidificazione (Fonti: Groppelli et al. The response of phytoplankton to pH-equilibrated Ocean Alkalinization: a mesocosm experiment with harbour waters, Marine Pollution Bulletin).
Il secondo è stato condotto sulle acque prodotte dall’impianto operativo di Augusta con il supporto dell’Istituto per le Risorse Biologiche e Biotecnologie (IRBIM) del CNR di Messina, a conferma del concreto impegno dell’azienda nella tutela degli ambienti marini. Questa seconda sperimentazione è partita dal test su diversi campioni di acqua, dopo il trattamento con la tecnologia sviluppata da Limenet, per valutarne la possibile tossicità su diverse specie marine. Batterie di saggi eco-tossicologici, realizzate su batteri, crostacei, micro-alghe e mitili sono stati condotti in collaborazione con l’IRBIM-CNR di Messina. I dati completi degli studi saranno pubblicati prossimamente su riviste internazionali di settore. Sebbene i dati siano preliminari, evidenziano chiaramente che l’acqua trattata e rilasciata dal processo Limenet non provoca, nelle concentrazioni analizzate, effetti negativi su nessuno degli organismi indicatori, appartenenti ai differenti livelli evolutivi in studio (Report interno intitolato “Valutazione eco-tossicologica delle acque originate da “impianto Limenet” di Augusta”).
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