L’UE spende 100 miliardi di euro all’anno in sussidi a favore dei carburanti fossili. Senza una tassazione sugli extra-profitti, sui cittadini gravano l’onere dei sussidi e l’aumento dei costi dell’energia.
Secondoun'analisicommissionata da Transport & Environment, la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, le aziende europee produttrici di combustibili fossili, nei due anni successivi all'invasione russa dell'Ucraina, hanno realizzato profitti per180 miliardi di euro nell'UE. T&E chiede che gli extra-profitti siano tassati e che il denaro così ottenuto sia utilizzato per ridurre l'esposizione delle famiglie a basso reddito alle fluttuazioni dei prezzi dei combustibili e dell'energia.
Il prezzo dei combustibili aumenta nei periodi di instabilità. Durante i periodi di tensione o shock internazionali, il prezzo dei combustibili fossili aumenta rapidamente, nonostante i costi di produzione siano relativamente stabili. Di conseguenza, i profitti delle società petrolifere e del gas possono aumentare a loro volta in modo significativo. L'analisi condotta da PwC per conto di T&Erivela che le società petrolifere e del gas dell'UE hanno generato oltre104 miliardi di euro di profitti nel 2022, con un aumento del 45% rispetto all'anno precedente. Nel 2023 hanno poi registrato un calo del 21%, ma hanno comunque superato gli 82 miliardi di euro.
I governi hanno mitigato i prezzi, ma la domanda resta alta. In risposta all'aumento dei prezzi globali dell'energia, i governi hanno cercato di mitigare l'impatto sui consumatori residenziali e industriali attraverso varie misure, tra cui riduzioni fiscali ed esenzioni per i consumatori. Sebbene ciò abbia effettivamente attenuato i prezzi, ha anche mantenuto alta la domanda di petrolio e gas, a vantaggio delle aziende produttrici di combustibili fossili.
UE: oltre 100 miliardi di euro all’anno per sussidi ai carburanti fossili.L'UE si trova di fronte a una scelta politica chiara:eliminareprogressivamente e rapidamente isussidiai combustibili fossili, o imporre una significativa tassazione sugli extraprofitti. L'attuale approccio - mantenereoltre 100 miliardi di euro di sussidi annuali ai combustibili fossilisenza rinnovare la tassa temporanea sugli extraprofitti - lascia i consumatori a sostenere un doppio onere: quello del costo dei sussidi stessi e quello dei prezzi energetici gonfiati.
Boraschi (T&E): tassare gli extra-profitti. Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “Le compagnie petrolifere e del gas, negli ultimi anni, hanno realizzato ingenti profitti grazie a eventi esterni alle loro attività. Lemisure governativeche mantengono alta la domanda di combustibili fossili, come i tagli alle accise sui carburanti in periodi di prezzi elevati, finiscono semplicemente pertrasferire la ricchezza dalle casse pubbliche a quelle delle compagnie petrolifere e del gas. Non è giusto.L'UE deve tassare i profitti eccessivi di queste aziendeper garantire maggiore equità ai cittadini europei. Oppure deve porre fine ai sussidi, che di fatto sono pagati dai contribuenti”.
Un esempio virtuoso: il mercato dei crediti di carbonio. Nel 2005, il sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE (ETS) ha introdotto unprezzo di mercato per le emissioni di CO2del settore energetico, di parte del settore dei trasporti e del settore industriale. Ciò ha stimolato l'innovazione e gli stili di consumo, riducendo le emissioni di gas serra e raccogliendo oltre 230 miliardi di euro. Solo nel 2024 sono stati raccolti quasi 39 miliardi di euro.
Tassazione dei profitti in eccesso per favorire la transizione. A partire dal 2027, l'UE fisserà anche il prezzo delle emissioni degli edifici e del trasporto su strada, con un impatto più diretto sui proprietari di case riscaldate a gas, carbone o petrolio e sui conducenti di auto a benzina e diesel. Si prevede che le compagnie petrolifere, del gas e dell'energia trasferiranno questi costi sui consumatori.T&E ha stimato che l'ETS2 potrebbe raccogliere quasi 50 miliardi di euro all'anno[2]. T&E chiede che questi fondi siano utilizzati per rendere più accessibili e convenienti le alternative ecologiche, come i programmi di leasing sociale per i veicoli elettrici e il trasporto pubblico, mentre una parte significativa dovrebbe anche essere restituita ai cittadini sotto forma didividendo climatico.Tassare i profitti in eccesso darebbe anche ai governi più soldi per aiutare le persone nella transizione, afferma T&E.
Notizie che potrebbero interessarti:
Analisi T&E: con la guerra in Ucraina le...
Althesys: idroelettrico, sbloccare le...
Arriva SENEC.Easy Solar: il kit...
Eni firma in Egitto accordo su soluzioni di...
Sizable Energy raccoglie 8 milioni di dollari...
Nippon Gases inaugura il nuovo impianto di Caserta