La
Commissione Europea ha varato una serie di misure per assicurare che i
biocarburanti che circolano all'interno della
Comunità Europea rispettino degli standard qualitativi "verdi". La novità introdotta è la certificazione di sostenibilità dei biocarburanti.
Il nuovo sistema di certificazione sarà volontario e potrà essere adottato da coloro che sono nel mercato: industrie, governi e ONG. Le certificazioni dovranno garantire uno
standard comunitario che assicurino determinati standard in tutti i passaggi della filiera, dalla produzione fino alla distribuzione. Saranno previste ispezioni e verifiche su tutti i cicli della produzione.
Il nuovo piano varato dalla commissione, come detto, sarà incentrato sulla certificazione volontaria, ma di fatto introduce l'obbligatorietà di questo tipo di controllo, in quanto i carburanti non certificati come sostenibili potranno sì essere venduti e distribuiti ma non potranno essere sommati nel computo totale delle quantità che ogni paese deve utilizzare per rispettare le direttive europee in materia di
energie rinnovabili.
Entro il 2020 infatti gli stati della Comunità si sono impegnati a usare il
10% di carburanti provenienti da fonti rinnovabili e i sussidi comunitari legati a questa manovra saranno destinati ai carburanti che rispettano i nuovi parametri fissati.
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