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Fotovoltaico, due esperti italiani per la redazione di standard europei

Il fotovoltaico integrato sta rapidamente prendendo piede nell'Unione Europea: sempre più edifici vengono progettati e realizzati dotati di infrastrutture per la produzione e la distribuzione di energia fotovoltaica integrate direttamente nella struttura edilizia.

Franco Cavalleri

Il fotovoltaico integrato sta rapidamente prendendo piede nell'Unione Europea: sempre più edifici vengono progettati e realizzati dotati di infrastrutture per la produzione e la distribuzione di energia fotovoltaica integrate direttamente nella struttura edilizia.
Un'inchiesta pubblica partita dall'ente normatore europeo CENELEC (Comitato europeo di normazione elettrotecnica CENELEC) ha fatto emergere l'esigenza di maggiore chiarezza sui requisiti di sicurezza dell'integrazione dei sistemi fotovoltaici negli involucri degli edifici.
E' stato deciso quindi di creare un gruppo di lavoro che definisca uno standard tecnico comune in Europa.
Al momento, infatti, non esistono risposte definitive a queste domande, ma il TIS innovation park e l'Accademia Europea di Bolzano (EURAC) stanno contribuendo, in qualità di esperti italiani, a scrivere le norme tecniche al riguardo insieme ai maggiori esperti europei del settore.
Stefano Prosseda del TIS e Matteo Del Buono dell'EURAC sono gli esperti tecnici nominati dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) in rappresentanza dell'Italia presso il gruppo europeo che lavora alla stesura della norma sugli impianti fotovoltaici integrati nell'involucro edilizio. «Attraverso il TIS e l'EURAC le aziende altoatesine attive nel settore fotovoltaico – edilizio potranno informarsi sugli sviluppi ed eventualmente contribuire all'elaborazione della norma» spiegano i due ingegneri.
«Le norme tecniche vengono scritte dai migliori del settore» afferma Stefano Prosseda, responsabile del punto UNI-CEI al TIS, il punto informativo che fornisce supporto a numerose aziende altoatesine su normative nazionali e internazionali, assistendole nella certificazione o nelle diverse fasi di sviluppo di un nuovo prodotto.
«EURAC si occupa da anni di qualità dei componenti e delle installazioni, soprattutto integrate in edilizia; le esperienze che abbiamo raccolto ci hanno pertanto permesso di essere scelti per rappresentare l'Italia in qualità di esperti del settore» dice Matteo Del Buono, ricercatore senior nel settore dei sistemi fotovoltaici presso l'Istituto per le Energie Rinnovabili dell'EURAC.
Uno degli aspetti più delicati riguarda la resistenza al fuoco. Gli elementi che compongono l'involucro edilizio, ad esempio, devono essere resistenti al fuoco. I pannelli fotovoltaici oggi non lo sono, e le attuali normative che regolano la realizzazione di impianti fotovoltaici non sono sempre compatibili con quelle relative alla costruzione dell'involucro.
Un altro aspetto critico riguarda la resistenza all'impatto: un impianto fotovoltaico integrato nell'edificio deve essere in grado di resistere a un forte urto mantenendo elevati standard di sicurezza. Questo significa, ad esempio, che la parte vetrata può rompersi, ma non deve in nessun modo ferire le persone o poter essere attraversata da oggetti potenzialmente pericolosi per gli occupanti dell'edificio. Un aspetto reso tragicamente attuale dalla cronaca, con il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Giappone: la parte vetrata di un pannello fotovoltaico deve necessariamente essere in grado di resistere a sollecitazioni come questa, rompendosi eventualmente ma senza trasformarsi in pericolosa pioggia di frammenti.



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Pubblicato il: 15/03/2011

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