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Non fermate il nucleare di nuova generazione!

L'incidente di Fukushima potrebbe fermare o almeo rallentare l'innovazione nel campo dell'energia nucleare: un'evenienza da evitare, secondo Ray Rothrock.

Franco Cavalleri

"Quanto successo in Giappone potrebbe causare lo stop, anche temporaneo, degli investimenti nel campo dell'energia nucleare".
È il timore di Ray Rothrock, ingegnere nucleare e socio della società di venture capital Venrock. Uno stop, quello paventato da Rothrock, che potrebbe colpire soprattutto le start-up, le società più innovative, che fanno affidamento su capitali di rischio per sviluppare le nuove tecnologie nel campo delle centrali nucleari.
non-fermate-il-nucleare-di-nuova-generazione--1.jpgInnovare, in questo mercato, richiede molto tempo, molti soldi e l'aderenza a particolari regolamenti e procedure di controllo, anche a livello internazionale. Fattori che limitano in partenza la formazione di start-up, 'avventure' imprenditoriali che richiedono, al contrario, grande flessibilità e grandi capitali e che, per il rischio che le caratterizza – superiore a quello di start-up in altri settori d'attività – hanno bisogno di investitori pazienti.
Ecco perché Fukushima Daiichi potrebbe tradursi, per tutte le aziende che hanno allo studio progetti, prodotti e soluzioni innovative per la produzione di energia dall'atomo, in quello che Rothrock ha definito "a screeching halt", uno stop fastidioso come il prurito.
Oggi socio di una di queste finanziarie che si preoccupano di sostenere i progetti più promettenti, Rothrock ricorda bene quanto successo ai tempi di Three Mile Island, quando era ancora attivo come ingegnere nucleare: sull'onda dell'emozione per l'incidente, la U.S. Nuclear Regulatory Commission (NRC) lanciò un processo di revisione di tutti gli impianti nucleari nel paese che impegnò tutte le risorse per sei mesi.
A proposito di Three Mile island, Rachel Steinbein (CMEA, altra società di venture capital nel campo dell'energia atomica) ha detto che quell'incidente "ci ha portati indietro di trenta anni facendo perdere agli USA l'opportunità di essere leader nel campo della tecnologia nucleare".
Secondo Rothrock, le centrali nucleari del futuro saranno in grado di mettere in campo gli insegnamenti dei reattori di tipo GE mark-1, quelli di Fukushima Daiichi. Anzi, è proprio in questi momenti di crisi che è più necessario investire per migliorare la tecnologia ed evitare che gli stessi errori si ripetano.
Rothrock e Sheinbein hanno puntato il dito verso la vetustà di Fukushima Daiichi e dei reattori GE mark-1 in uso in Giappone.
Per una start-up come NuScale, che sta lavorando ad un reattore nucleare modulare e pensa di presentare una richiesta di revisione all'NRC entro 18 mesi, qualsiasi ritardo o rallentamento da parte dell'ente regolatore potrebbe significare allungare i tempi di ritorno degli investimenti e, potenzialmente, un fallimento economico del progetto ancora prima di arrivare in fondo. Il suo CTO (Chief Technology Officer, Direttore Generale per la Tecnologia), Jose Reyes, ha presentato le innovazioni a cui sta lavorando la società e che, secondo lui, sono in grado di rendere l'energia nucleare più sicura ed economica.
NuScale ha costruito un sistema modulare che dispone d un design di sicurezza passivo realizzato sottoterra, sospeso nell'acqua e in grado di lavorare con una minore quantità di carburante nucleare: un module NuScale ha isogno soltanto del 5 percento della quantità di carburante nucleare di un impianto di oggi, ha detto Reyes. Non solo, ma quanto NuScale sta progettando non ha bisogno nemmeno di una fonte di energia o di acqua esterne, o di generatori per pompare il liquido di raffreddamento in caso di necessità.
Proprio il fatto di essere sospeso nell'acqua rende questi impianti in grado di assorbire meglio il calore, da una parte, ma anche di sostenere con uccesso le onde sismiche. La tecnologia modulare è in grado di abbattere i costi di una centrale nucleare, grazie alla riduzione dei tempi di costruzione da 6 a 3 anni ottenuta con la modularità delle parti (che possono essere assemblate altrove e poi portate sul sito per il montaggio finale).

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Pubblicato il: 21/03/2011

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