"
How Dirty in Your Data?" è il titolo dello studio condotto da
Greenpeace che ne ha resi pubblici i risultati di ricente.
Lo studio mette in evidenza la rapida crescita dell'impatto che la rete avrebbe sull'ambiente passando sotto la lente le varie scelte in materia di energia operate dai maggiori operatori dell'
IT.
Gli esiti dello studio non sono certo dei più soddisfacenti, in quanto, a parte alcuni casi isolati come
Yahoo!,
Akamai e
Google, molte aziende utilizzano il carbone come fonte energetica per alimentare il proprio network e sembrano anche essere insensibili ad un eventuale cambio di tendenza.
Greenpeace non è nuova a questi studi, di recente infatti, attivisti dell'associazione avevano esposto in Piazza duomo a Milano uno striscione che chiedeva a
Zuckerberg, ideatore del social network
Facebook, l'uso di energia più pulita.
Facebook infatti è, secondo la classifica stilata da Greenpeace il secondo consumatore di energia sporca in quanto il 53,2% dell'energia necessaria al suo funzionamento proviene da centrali alimentate a carbone. Al vertice, inaspettatamente,
Apple con il 54,5%, mentre il terzo posto dell'inglorioso podio va a
IBM con il 51,6%.
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