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Istat, migliora la qualità dell'aria

Il rapporto annuale dell'Istat dimostra che la qualità dell'aria nelle città è migliorata anche se il numero delle giornate sopra la soglia di allerta è ancora alto.

Redazione Green

Buone notizie provengono dagli studi sulle condizioni dell'aria nelle grandi città svolti dall'Istat nel suo Rapporto annuale sugli indicatori ambientali urbani relativi all'anno 2010.
Nel corso dell'anno infatti le giornate passate sopra la soglia di attenzione sono state 44,6, dato sensibilmente inferiore rispetto ai 54,1 del 2009.
Sembra che un contributo importante per questo risultato arrivi direttamente dalla sempre maggiore diffusione delle auto a basso potere inquinante, le limitazioni alla circolazione imposte da alcune amministrazioni comunali e le modifiche apportate in molti comuni circa la viabilità nelle città Sono comunque 51 i capoluoghi in cui nel 2010 è stata superata la soglia delle 35 giornate oltre le quali sono sempre necessarie misure di contenimento e di prevenzione delle emissioni di materiale particolato, a cominciare dalla limitazione del traffico urbano.
Benché emergano dei segnali positivi in termini di valutazione della qualità dell'aria, permangono nel 2010 situazioni di criticità (Prospetto 3). 
La quota maggiore (63,6%) dei superamenti del valore limite per la protezione della salute umana è registrata in corrispondenza di stazioni di tipo traffico, ovvero di punti di campionamento rappresentativi dei livelli d'inquinamento determinati prevalentemente da emissioni provenienti da strade limitrofe caratterizzate da flussi di traffico medio-alti. Ciò sta a indicare che i trasporti stradali costituiscono la principale sorgente antropica da cui ha origine il PM10
I giorni di superamento dei limiti, per il particolato con diametro minore di 10 µm, si riducono nel 2010 anche nelle città con più di 250 mila abitanti. Tra le città con riduzioni dei giorni di superamento, Napoli registra 75 giornate in meno rispetto al 2009, Genova 39, Bari 38, Roma 28 giornate, Verona 23, Firenze 22, Milano 21, Torino 20 e Catania 16.
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Tra le grandi città in controtendenza figurano Bologna (+13 giornate), Venezia (+7) e Palermo (+3) (Figure 8 e 9). Da segnalare comunque che Genova, Catania e Bari non oltrepassano la soglia dei 35 superamenti annui. La valutazione della qualità dell'aria viene effettuata tramite apposite stazioni fisse, coordinate e gestite da un unico centro operativo in base a criteri omogenei, in cui sono installati strumenti automatici (analizzatori), ognuno dei quali consente di misurare la concentrazione di uno specifico inquinante.
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Nel 2010, per l'insieme dei comuni capoluogo di provincia, si rileva un valore di 2,1 centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria per 100 mila abitanti, con una riduzione del 3,2% rispetto all'anno precedente. Ad Aosta e Mantova si registrano, nello stesso anno, i valori più alti (rispettivamente 11,4 e 10,3 centraline per 100 mila abitanti); la disponibilità più bassa si osserva a Milano (0,6 centraline per 100 mila abitanti), Bologna (0,5) e Roma (0,5).
Dal 2009 al 2010 diminuiscono (da 12 a 10) i comuni capoluogo di provincia non dotati di centraline fisse o con analizzatori non funzionanti; gli unici nuovi siti  fissi per la misurazione continua degli inquinanti sono stati installati a Barletta e Iglesias.

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Pubblicato il: 26/07/2011

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