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Gorbaciov: l'acqua torni a essere veicolo di pace

L'ex leader sovietico ha anche ribadito la necessità di ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sui corsi d'acqua, quale "unico riferimento giuridico globale per disciplinare la gestione, l'uso e la protezione dei 276 corsi d'acqua transfrontalieri presenti nel mondo".

Redazione GreenCity

Per prevenire ulteriori nuovi conflitti, i leader della comunità internazionale devono saper rispondere con urgenza alla crisi idrica globale. È imprescindibile saper garantire l'accesso equo all'acqua potabile e ridurre rapidamente e significativamente gli usi non sostenibili dell'acqua, così come delle altre risorse naturali, allo scopo di proteggere il pianeta».
Queste le parole del premio Nobel Mikhail Gorbaciov all'apertura del 6° Forum mondiale dell'acqua, in programma a Marsiglia da oggi fino al 17 marzo. Presidente fondatore dell'Ong ambientalista Green Cross, Gorbaciov sottolinea, nel suo intervento, la necessità di un cambiamento politico, economico e sociale nella gestione dell'acqua per scongiurare devastanti conseguenze politiche e umanitarie a livello globale.
«L'acqua è la base della nostra vita, è il centro dell'equilibrio del nostro pianeta e dei nostri ecosistemi, è il cuore delle nostre economie, delle nostre società e del nostro futuro» - afferma ancora Gorbaciov -; «costituisce la base per lo sviluppo e la sua importanza strategica è dimostrata dal suo uso come veicolo di pace ma anche quale fonte di tensioni e conflitti. Il rischio di una competizione sfrenata tra regioni e Paesi non può che aumentare se non si trova un modo per proteggere e condividere l'acqua».
Nel mondo 800 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile mentre 2,5 miliardi non beneficiano di adeguati sistemi igienico-sanitari. La carenza di acqua e l'inquinamento danneggiano gli ecosistemi, provocano gravi problemi di salute pubblica, frenano lo sviluppo.
È maggiore il numero di bambini che muoiono ogni anno per motivi e malattie del tutto evitabili come la diarrea, causata dall'assunzione di acqua contaminata e dalla mancanza di igiene, rispetto alle persone che muoiono di malaria, morbillo e AIDS.
Le stime medie indicano un consumo di 385 litri d'acqua al giorno per una famiglia italiana e di 20 litri per una famiglia africana. «Sul pianeta c'è abbastanza acqua per tutti - dice il presidente fondatore di Green Cross -, ma dobbiamo imparare a gestirla e a utilizzarla in modo sostenibile». Ad oggi, questa risorsa limitata non è equamente distribuita, né adeguatamente conservata.
Nonostante l'accesso all'acqua e ai servizi igienici sia stato dichiarato un diritto umano dalle Nazioni Unite nel 2010, molti governi non fanno ancora abbastanza per garantire la soddisfazione di queste esigenze fondamentali.
Secondo Gorbaciov "i governi, in particolare nei Paesi sviluppati, devono riconoscere con urgenza che l'accesso all'acqua e ai servizi igienici rientra tra le priorità per l'assistenza allo sviluppo".

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Pubblicato il: 12/03/2012

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