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Assalto a sede romana: Enel replica a Greenpeace

Enel ha avviato un dibattito con Greenpeace per ribattere alle accuse dell'associazione ambientalista in merito alle scelte produttive del Gruppo.

Redazione GreenCity

Enel sta incontrando i rappresentanti di Greenpeace che stamattina hanno assaltato la sede romana del Gruppo per discutere delle ragioni della loro contestazione.
Enel sostiene che l'associazione ambientalista "sta sbagliando indirizzo". Per Enel i dati parlano chiaro: "nel 2011 il 42% della energia elettrica prodotta da Enel è priva di qualunque tipo di emissioni, compresi i gas effetto serra. Inoltre, Enel è tra i maggiori produttori al mondo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il 36% della sua capacità produttiva, 35 mila Megawatt su 97 mila totali, è costituita da impianti alimentati con la forza dell'acqua, del vento, del sole e del calore naturale della terra. Una percentuale che ha ben pochi paragoni tra i grandi gruoppi dell'energia al mondo".
Ma per Enel l'impegno a rendere sempre più efficienti anche le centrali termoelettriche prosegue anno dopo anno. Nel 2010 le emissioni di gas effetto serra delle centrali dell'Enel "si sono ridotte rispetto al 2009 in termini assoluti del 4,8% e quelle specifiche, cioè per chilowattora prodotto, del 5,7%.
La produzione di energia elettrica da carbone in Italia è ferma al 13% del totale contro una media europeo di più del doppio (27%) con punte del 44% come in Germania. Nel mondo circa la metà dell'energia elettrica è prodotta con questo combustibile".
Secondo una nota stampa del Gruppo "le centrali Enel a carbone in Italia sono tra le più efficienti: le emissioni di polveri, ossidi di azoto e anidride solforosa sono meno della metà rispetto alle percentuali fissate a livello europeo a tutela della salute e dell'ambiente. Nella centrale di Brindisi stiamo inoltre sperimentando, tra i primi in Europa, la tecnologia della cattura dell'anidride carbonica che in prospettiva permetterà diazzerare anche questo tipo di emissione ritenuta responsabile dei cambiamenticlimatici a livello mondiale, ma non certo a livello nazionale o regionale. Bastipensare che ogni giorno le centrali a carbone cinesi producono quello che tutte lecentrali a carbone italiane producono in un anno".
La nota stampa di Enel si chiude con l'affermazione che "attribuire a una singola centrale o a un singolo gruppo energetico la responsabilità di risolvere un problema globale di queste gigantesche dimensioni dimostra la miopia di chi lo sostiene".

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Pubblicato il: 29/03/2012

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