“Il decreto di recepimento della direttiva UE sulla ‘realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi’ rappresenta un primo importante passo in avanti nel percorso che condurrà il Paese verso una più larga diffusione del GPL e del GNL carburanti nel settore dei trasporti. Esprimiamo apprezzamento per il lavoro svolto dalle autorità italiane per il complesso di norme volte alla rimozione dei maggiori ostacoli allo sviluppo industriale del GNL e al maggiore utilizzo del GPL”.
E’ questo il commento di
Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti (GPL e GNL) per uso combustione e autotrazione, sul decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
Riconosciuto dalla stessa UE quale combustibile alternativo capace di contribuire alla
diversificazione delle fonti energetiche e al miglioramento delle condizioni ambientali, grazie a un’impronta di carbonio e emissioni inquinanti significativamente minori rispetto ai combustibili convenzionali, per il GPL si prevede un piano di sviluppo sia nel settore dei trasporti stradali che in quello della nautica diportistica e commerciale.
Si punta ad una continuità delle politiche in corso, in materia di distribuzione stradale e di fiscalità, sul prodotto (accise) e sulle auto alimentate con questo carburante (bollo auto), evidenziando l’efficacia delle misure statali e regionali messe in campo negli ultimi anni. Per
il settore nautico, il piano prevede la realizzazione di almeno una stazione di rifornimento in ogni Regione entro il 2025.
Nel campo dei
trasporti terrestri, si aggiunge una misura per l’armonizzazione dei provvedimenti di esenzione dei veicoli a GPL dai blocchi del traffico nelle aree urbane, che, a parere di Franchi, “costituirà un importante stimolo alla domanda di veicoli e conversioni a gas”.
Sulla base di una recente ricerca della
Fondazione Sviluppo sostenibile, il Piano evidenzia che una maggiore penetrazione delle auto a gas, dovuta sia ad acquisto di nuove vetture a gas sia ad interventi retrofit, comporterebbe una riduzione significativa delle emissioni al 2030: - 3,5 milioni di t CO2, - 67 tonnellate di particolato e -21 mila tonnellate di ossidi di azoto all’anno rispetto ad uno scenario tendenziale, cioè in assenza di interventi pubblici.
“Una valutazione positiva anche per quanto riguarda le misure introdotte per lo sviluppo del mercato della distribuzione del GNL, quale carburante per il trasporto terrestre e marittimo e come combustibile per le applicazioni industriali e la distribuzione in rete. Le nuove disposizioni –
conclude Franchi - delineano un quadro chiaro ed uniforme per il rilascio delle autorizzazioni sugli impianti di approvvigionamento, che consentirà agli imprenditori di sviluppare gli investimenti in tale segmento di business e al nostro Paese di disporre di punti di approvvigionamento sul territorio, con benefici in termini di costi, sicurezza di approvvigionamento e diversificazione delle fonti energetiche in un’ottica di riduzione delle emissioni inquinanti”.
Il tema dello sviluppo dei carburanti alternativi è stato anche l’oggetto del convegno VGR (Valutazione e gestione del Rischio), svoltosi a Roma all’Istituto Superiore Antincendi del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Durante la tavola rotonda dedicata, il Presidente Franchi ha esposto
l’importanza dei carburanti gassosi (GPL e GNL) per la decarbonizzazione del settore trasporti e ha evidenziato l’esigenza di realizzare infrastrutture di stoccaggio a terra per la distribuzione del GNL. Un positivo riscontro su questo aspetto è stato assicurato dall’ingegner Gioacchino Giomi, Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, che ha confermato l’impegno per la definizione di una guida tecnica per la prevenzione di incendi, quando si utilizzano i carburanti alternativi.
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