Nell’ambito del seminario 
“Gli Italiani e i RAEE: dall’uno contro uno all’uno contro zero”, tenutosi presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente a Milano, è stata presentata la ricerca realizzata da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva sui comportamenti degli italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), con un focus sulla città di Milano e sulla Lombardia.  
Al centro dell’indagine, condotta attraverso 
2.121 interviste su un campione stratificato e casuale, rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti in Italia e selezionato in base a quote per genere, età, area geografica, e ampiezza dei centri abitati, il legame tra questi comportamenti e la conoscenza dei decreti che regolano in Italia il conferimento di RAEE.  
Questa attività è normata dal 
decreto “uno contro uno”, che da giugno 2010 obbliga i venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito dell’apparecchiatura dismessa a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente, e dal nuovo 
decreto “uno contro zero”, che da aprile 2016 prevede la consegna gratuita dei RAEE di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm) presso i punti vendita con superficie superiore a 400 mq (il servizio è facoltativo per i negozi più piccoli) senza alcun obbligo di acquisto.  
A Milano la 
notorietà dei RAEE risulta in linea con la media nazionale: il 42% degli intervistati non li conosce affatto. Solo il 17% conosce bene questa tipologia di rifiuti, mentre il 41% superficialmente. Il 48% del campione considera il livello di pericolosità dei RAEE elevatissimo. A Milano la percezione sul 
grado di rischio di questi rifiuti è legata alle conseguenze dannose che il mancato trattamento può avere sul suolo, sull’aria e sull’acqua (77%), alla presenza di sostanze inquinanti contenute in alcuni componenti (63%) e al fatto che questi apparecchi non siano biodegradabili (47%). 
A Milano 
la conoscenza del decreto uno contro uno risulta tra le meno diffuse d’Italia: mentre 
a livello nazionale il 30% del campione dichiara di conoscerlo in modo approfondito (+13% rispetto al 2011) e il 44% di non conoscerlo ancora, nel capoluogo lombardo la percentuale di coloro che conoscono questa modalità di dismissione scende al 
25%, mentre il 46% ne è ancora all’oscuro. In Italia è stato il 42% degli intervistati a conoscenza dell’uno contro uno a fruire del servizio (in media 2,6 volte). 
Al Nord Ovest, invece, il dato è leggermente superiore: il 
44% dichiara di essersene avvalso (in media 2,4 volte). La notorietà del decreto 
uno contro zero al Nord Ovest è ancora 
piuttosto contenuta (18%), probabilmente anche per la sua recente introduzione (aprile 2016), in linea con le percentuali nazionali. Tra i canali di informazione emergono i 
media, come quotidiani (24%) e TV (20%), e le 
catene distributive (20%).
              
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