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Derbigum: una fattoria urbana sul tetto

Derbigum, a fianco della società BIGH, ha installato un brillante esempio di fattoria urbana sul tetto di un edificio in piena attività. L’intera superficie è stata riconvertita in una serra con il sistema dell’acquaponica.

Redazione ImpresaGreen

Derbigum, multinazionale belga specializzata nell’impermeabilizzazione delle superfici e coperture, ha raggiunto un primato mondiale nel settore dell’agricoltura urbana, realizzando 4.000 mq di copertura, pronta a ospitare una fattoria provvista di un giardino di 2.000 mq e una serra di 2.000 mq, in cui poter pescare e coltivare, grazie all’innovativo sistema dell’acquaponica.
Il progetto è stato sviluppato ad Anderlecht, in Belgio, e costituisce il primo caso di acquaponica di così ampia portata in Europa. Non solo: una vera sfida per l’azienda che ha ultimato i lavori nel tempo record di 7 mesi, mentre l’edificio sottostante, comprendente quasi 50 negozi, proseguiva senza problematiche le proprie attività.
Sul tetto esistente è quindi stato installato un nuovo livello di Derbicoat HP e una nuova copertura finale in Derbigum GC 4 mm. Su questi è stato realizzato un nuovo strato di cemento per la costruzione della serra, possibilità concessa solo grazie a queste speciali membrane, specificamente progettate per questo scopo, offrendo maggiore resistenza rispetto quelle convenzionali.  
Le parti del tetto ancora visibili sono state rivestite con la membrana impermeabilizzante vegetale Derbipure, perfettamente adatta alla filosofia Cradle-to-Cradle di BIGH, la società specializzata nello sviluppo di aziende agricole urbane con acquaponica integrata, con cui Derbigum ha collaborato per questa importante commessa.
Derbipure è infatti realizzata con una mescola ecologica a base di oli vegetali residui dell’industria alimentare e di resine di pino provenienti dall’industria cartaria. Le materie utilizzate sono rinnovabili e di facile reperibilità, non richiedono piantagioni intensive, che incidono sulla biodiversità, ma al contrario rendono utili prodotti che altrimenti sarebbero gettati come scarti.

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La seconda sfida era poi insita nel progetto stesso: fino a questo momento non era infatti mai stata installata un’unità di acquaponica di così grande portata, soprattutto sopra un edificio in piena operatività. L’acquaponica può essere definita come l’unione tra l’acquacoltura e la coltivazione idroponica. Un sistema ecosostenibile e completamente biologico, senza l’utilizzo di agenti chimici e pesticidi, in cui i nutrienti fondamentali necessari alle piante per la loro crescita sono forniti dall’allevamento del pesce, che produce sostanze di rifiuto contenenti azoto. In questo modo, azoto e fosforo vengono assorbiti dalle radici delle piante, che si trovano direttamente immerse in acqua.
Un metodo quindi che consente di utilizzare poca terra e poca acqua, permette un riciclo vicendevole continuo e rappresenta un forte limite alle emissioni di CO2.
Infine un riciclaggio completo di acqua piovana è stato pianificato grazie alle membrane Derbigum, realizzate con una tecnologia che le rende a pH neutro.

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Pubblicato il: 04/09/2018

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