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Lombardia modello italiano per la raccolta di RAEE

Secondo i dati del Rapporto sulla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, la regione ha raccolto quasi 60.000 tonnellate di RAEE, forte della presenza di 877 centri di raccolta. Tra le province, Milano svetta per raccolta assoluta, Como è la più virtuosa per raccolta pro capite.

Redazione ImpresaGreen

Secondo i dati presentati dal Centro di Coordinamento RAEE nell’undicesima edizione del “Rapporto Annuale sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, con 59.775 tonnellate di RAEE raccolti, la Lombardia consolida il primato italiano per quantitativi avviati a corretto smaltimento nel 2018.
La raccolta media pro capite cresce del 3,68% raggiungendo i 5,96 kg per abitante, avvicinandosi così sempre più alla media del Nord Italia (6,17 kg/ab).L’eccellenza nazionale della Lombardia si conferma anche sul fronte della rete di centri di raccolta che si compone di 877 strutture, di cui 460 aperte alla distribuzione, a cui si aggiungono altri 120 centri gestiti da distributori, installatori e sistemi collettivi. In forza di questa numerica, si contano in media nove strutture ogni 100.000 abitanti, dato in linea con la media dell’area Settentrionale e superiore a quella nazionale (sette). 
Nella classifica dei raggruppamenti in base ai quali vengono ripartite le diverse tipologie di RAEE, R2 (grandi bianchi) è al primo posto con un’incidenza del 34,6%, secondo è R4 (piccoli elettrodomestici) con quasi il 27%, terzo posto per R1 (freddo e clima) con il 23%. Seguono R3 (Tv e monitor) al 14% e R5 (sorgenti luminose) allo 0,8%, pari a oltre 51 grammi per abitante, in assoluto il dato migliore a livello nazionale.
Per quanto riguarda il raggruppamento 5 bisogna inoltre sottolineare che nel 2018 in Lombardia è stato raccolto più di un quarto di tutte le sorgenti luminose italiane con una raccolta pro capite pari a 51 grammi, circa il 60% in più della media nazionale. 
Nell’analisi della raccolta per province, Milano raccoglie quasi un terzo della raccolta regionale complessiva e pari a 19.487 tonnellate (+7,5%). Ben distanziata al secondo posto c’è Brescia con 7.635 tonnellate, la provincia registra però l’incremento più alto a livello regionale (+12,13%) superando Como che, al contrario, registra la seconda peggiore performance regionale (-12,2%), scendendo a 6.128 tonnellate. Seguono Bergamo, che raggiunge le 5.972 tonnellate, Varese e Monza Brianza con oltre 4.000 di tonnellate, Pavia, Mantova e Cremona con più di 2.000 tonnellate, soglia sotto la quale scende la provincia di Lecco che registra la contrazione peggiore (-15,5%). Ultimi posti per Lodi e Sondrio con una raccolta inferiore alle 1.300 tonnellate. 
A livello di raccolta pro capite, Como primeggia sì con 10,22 kg per abitante, dato superiore alla media di diversi paesi europei particolarmente virtuosi, ma in forte calo rispetto al 2017. Secondo posto per Sondrio con 6,16 kg/ab, terzo per Brescia con 6,05 kg/ab seguita a ridosso da Milano (6,02 kg/ab). Nel complesso quasi tutte le restanti province lombarde si allineano o sono al di sopra della media nazionale per quanto riguarda la raccolta pro capite, eccezion fatta per Monza Brianza e Pavia, leggermente al di sotto di tale media.   
Per quanto riguarda la diffusione dei centri di raccolta presenti sul territorio lombardo, le province con il maggior numero di strutture per 100.000 abitanti sono Lodi con 25 centri, Cremona con 16, Bergamo con 15, Mantova con 14 e Brescia con 13, tutte abbondantemente al di sopra della media nazionale.

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Pubblicato il: 23/04/2019

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