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Inaugurato nuovo impianto di NextChem, il più avanzato in Europa nel riciclo di materiale plastico

L’impianto, situato a Bedizzole (Brescia), è basato su tecnologia proprietaria. L’impianto ha il 95% di efficienza di recupero dei polimeri.

Redazione ImpresaGreen

Maire Tecnimont ha presentato il nuovo impianto di NextChem, il più avanzato ed efficiente in Europa nel riciclo di materiale plastico, parte del progetto di Green Acceleration del Gruppo presentato lo scorso 27 novembre.
L’impianto, situato a Bedizzole, in provincia di Brescia, è basato su tecnologia proprietaria ed è gestito da MyReplast Industries, controllata di NextChem, la società del Gruppo Maire Tecnimont che con 60 dipendenti e 8 controllate sta gestendo 24 iniziative tecnologiche per accelerare l’industrializzazione della chimica verde.
L’impianto MyReplast Industries si basa su un modello di business economicamente sostenibile, senza ricorso ad alcun tipo di incentivo pubblico, ed è unico in Europa per capacità produttiva, flessibilità di trattamento e qualità del prodotto finito. L’impianto, infatti, è in grado di produrre oltre 40mila tonnellate all’anno di polimeri riciclati, trattando varie tipologie di rifiuto plastico in ingresso, sia nell’ambito del post-consumo industriale (componenti di autovetture, scarti di produzione di packaging alimentare e industriale), sia nel campo post-consumo urbano (materiale proveniente dalla selezione della raccolta differenziata urbana). Il processo tecnologico di trattamento assicura un prodotto finito – il polimero riciclato – di qualità elevatissima, con un’efficienza di riciclo del 95%. Attraverso un approccio innovativo basato sullo sviluppo prodotto, l’impianto di MyReplast Industries migliora le proprietà del materiale plastico in entrata (up-cycling), consentendone il suo utilizzo per manufatti in grado di entrare in mercati “premium” ad alto valore aggiunto.
L’approccio seguito da Maire Tecnimont punta, quindi, a implementare la logica “dal prodotto alla gestione del rifiuto”: partendo infatti dalle esigenze del mercato a valle, l’obiettivo è quello di produrre una materia prima seconda con caratteristiche chimico-fisiche e proprietà meccaniche in grado di colmare l’usuale gap qualitativo tra questa e la plastica vergine (proveniente direttamente dagli idrocarburi di origine fossile).


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Pubblicato il: 12/06/2019

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