Le quote più elevate si registrano nel settore industriale con il 52% di energia autoconsumata sul totale di quella prodotta, nel terziario (29%) e nell’ambito residenziale (26%). A metterlo in evidenza è EnergRed.
Redazione ImpresaGreen
Forti segnali positivi dalle rinnovabili: l’autoconsumo e i sistemi di accumulo stanno crescendo esponenzialmente, superando già i 5.200 GWh, un valore pari al 21% della produzione complessiva degli impianti fotovoltaici, con quote più elevate che si sono registrare nel settore industriale con il 52% di energia autoconsumata sul totale di quella prodotta, nel terziario (29%) e nell’ambito residenziale (26%).
«Il merito è anche nostro» sottolinea Moreno Scarchini, CEO di EnergRed, che ha largamente contribuito alla diffusione di una metodologia che consente di realizzare un impianto a costo zero e —associando la configurazione SEU al servizio energia Care&Share— di avere energia sostenibile ad un costo omnicomprensivo variabile tra i 115€/MWh ed i 145€/MWh.
«Si tratta di un impianto fotovoltaico—spiega Moreno Scarchini— che si integra facilmente con la preesistente configurazione impiantistica dell’utilizzatore senza alterarne in alcun modo la funzionalità. Queste caratteristiche rendono il SEU un’opportunità unica ed imperdibile nel mercato dell’energia, portando ad abbattere la bolletta elettrica grazie all’autoconsumo».
I dati emersi prendendo in esame una pluralità di fonti che includono il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Ufficio Statistico di Terna - Rete Elettrica Nazionale, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il GSE e l’ISTAT, evidenziano che il fotovoltaico è ormai diffuso in tutti i settori e questo spiega anche il forte incremento registrato nei sistemi di accumulo (SDA), i dispositivi in grado di assorbire e conservare l’energia elettrica per poi rilasciarla al momento del maggior fabbisogno.
I dati indicano che oggi il 40,2% dell’energia elettrica prodotta in Italia deriva da fonti rinnovabili e nel complesso il nostro Paese è tecnicamente autosufficiente: le centrali esistenti sono in grado di erogare una potenza massima netta di circa 120 GW a fronte di una richiesta massima storica che nei periodi più caldi dell’estate è di 60 GW. Abbiamo dunque una sovrabbondanza di impianti di produzione.
«Certo ancora il 59,8% della produzione di energia elettrica è rappresentato dal termoelettrico non rinnovabile, di cui il 6,1% di impianti alimentati da combustibili solidi, il 3,8 per cento da prodotti petroliferi e altri combustibili e il 49,9 per cento di impianti alimentati da gas naturale, ma la transizione energetica va avanti a ritmi veloci» sottolinea Giorgio Mottironi, CMO di EnergRed.
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