Nell’ambito dell’impegno verso l’eliminazione dei rifiuti, l’anno scorso Apple ha completato l’installazione di filtri per l’aria riutilizzabili in tutti i suoi data center nel mondo. Questo eviterà che ogni anno finiscano in discarica 25 tonnellate di filtri sporchi, sufficienti a riempire un intero campo da calcio, e ridurrà del 35% il consumo energetico dei ventilatori. Dopo una prima collaborazione nel 2019 presso il data center di Reno, Apple e K&N, un’azienda di filtrazione e tecnologia per il settore automobilistico, hanno messo a punto i prototipi e testato 20 versioni di un nuovo filtro riutilizzabile che rispetta elevati standard di performance ed efficacia. In poco tempo, i filtri riutilizzabili sono diventati la norma, non solo per Apple ma anche per l’intero settore. Innovazioni come questa hanno consentito di fare enormi passi avanti: negli ultimi cinque anni, il tasso di diversione dei data center Apple è salito dal 64% al 90%.
Apple ha sviluppato tecnologie ultrainnovative che hanno cambiato il volto del riciclo dei rifiuti elettronici, come il robot di disassemblaggio Daisy, che ora può smontare 29 modelli di iPhone in 15 componenti separati, e i sistemi di riciclo Dave e Taz, introdotti in collaborazione con un partner per il riciclo cinese. Quest’anno Apple ha introdotto un nuovo sistema di selezione dei prodotti nel suo centro di recupero di risorse in California, con l’obiettivo di automatizzare il processo e migliorare efficienza e produttività. Inoltre ci impegniamo a condividere la tecnologia con i nostri partner per il riciclo in tutto il mondo per far risparmiare loro tempo e denaro. Per aumentare ulteriormente l’efficienza, il centro di recupero ora ha introdotto alcuni robot mobili autonomi per il trasporto di prodotti e componenti all’interno della struttura. Attraverso collaborazioni accademiche con istituti come Carnegie Mellon, l’azienda sta inoltre studiando come sfruttare ulteriormente la potenza dell’intelligenza artificiale, dell’apprendimento automatico, della robotica e dell’automazione nel riciclo.
Costruire un futuro più verde
L’impegno di Apple per la tutela dell’ambiente non si riflette solo nei prodotti che progetta ma anche negli edifici che costruisce. Oggi, più di 100 strutture, fra Apple Store, uffici e data center in tutto il mondo, hanno ottenuto le certificazioni internazionali LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), sulla sostenibilità degli edifici. E il numero continua a crescere: attualmente, Apple sta sviluppando oltre 1,6 milioni di metri quadrati di edifici “green” in tutto il mondo. Nel 2023, un edificio del campus Apple di Culver City, California, ha ottenuto la certificazione LEED Platinum, il più alto riconoscimento possibile, grazie a consumi molto ridotti di acqua ed energia, all’uso di energia rinnovabile e all’eccellente tasso di diversione dei rifiuti. Inoltre, grazie all’uso di elementi di design sostenibili e di materiali a basse emissioni, abbiamo salvato dalla discarica il 99% dei rifiuti prodotti durante la costruzione del nuovo campus e dell’Apple Store situati nella storica Battersea Power Station di Londra.
L’impegno di Apple per la tutela dell’ambiente non si riflette solo nei prodotti che progetta ma anche negli edifici che costruisce.
Investire nella natura attraverso progetti di alta qualità per eliminare le emissioni di carbonio
Nel suo piano d’azione per raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2030, Apple dà la priorità alla riduzione delle emissioni dirette per tutte le sue attività e la sua filiera di produzione. Per compensare le emissioni residue che difficilmente si possono evitare con le soluzioni attualmente disponibili, l’azienda sta investendo in progetti di alta qualità per la rimozione del carbonio in modo naturale, per esempio attraverso il suo innovativo
Restore Fund. Apple ha già all’attivo numerosi progetti di silvicoltura sostenibile in collaborazione con Goldman Sachs e Conservation International. La seconda fase del Restore Fund, in collaborazione con Climate Asset Management, è incentrata sulla creazione di un unico portfolio che riunisca sia progetti di agricoltura rigenerativa che di conservazione e ripristino degli ecosistemi. Quest’anno, i fornitori Apple TSMC e Murata hanno aderito alla seconda fase del fondo con propri impegni di investimento. E oggi Apple presenterà la prima serie di progetti di agricoltura rigenerativa in cui il fondo ha investito, tra cui lo sviluppo di uliveti e mandorleti in Portogallo, di un mandorleto in Spagna e la conversione di un’azienda agricola australiana dalla canna da zucchero alle noci di macadamia. I progetti si attengono a protocolli rigorosi per garantire la sicurezza e l’efficienza idrica, e impiegano misure collaudate per migliorare la qualità del suolo e promuovere la biodiversità.
Coinvolgere nel riciclo clienti e dipendenti di tutto il mondo
L’anno scorso, grazie a AppleCare e a programmi come Apple Trade In, quasi 12,8 milioni di dispositivi e accessori hanno trovato nuovi proprietari e proprietarie, il numero più alto di sempre. iPhone 7 può essere ancora dato in permuta in cambio di un credito. Se invece un dispositivo non ha più valore, Apple lo riciclerà in modo responsabile dopo avere recuperato tutti i materiali di valore al suo interno per riutilizzarli nella fabbricazione di nuovi prodotti. La clientela può contribuire in vari modi al raggiungimento degli obiettivi ambientali, per esempio riutilizzando le scatole originali per rispedire a Apple i loro dispositivi, organizzando una raccolta o passando un vecchio iPhone a un familiare. Le persone possono portare i loro dispositivi Apple usati in qualsiasi Apple Store o visitare la pagina
apple.com/it/recycle.
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Pubblicato il: 23/04/2024
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