Nonostante ciò, il primo trimestre sconta ancora un ritardo (-13%) rispetto al 2024; significativa riduzione dell’importazione dalla frontiera svizzera (-50% rispetto al 2024); in aumento la produzione fotovoltaica (+23,8%) e termica (+18,6%).
Secondo i dati di Terna a marzo il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,5 miliardi di kWh, valore in diminuzione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel dettaglio, rispetto a marzo 2024, lo scorso mese ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi, 21, e una temperatura media mensile inferiore di circa 1°C, ma comunque superiore rispetto alla media mensile decennale. La variazione destagionalizzata e corretta dall’effetto temperatura è pari a -1,5%.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo è stata ovunque negativa: -0,7% al Nord, -0,5% al Centro e -1,7% al Sud e Isole.
Nei primi tre mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in debole flessione (-0,7%, dato che risente del confronto con un anno bisestile) rispetto al corrispondente periodo del 2024 (+0,1% il valore rettificato).
L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, è in flessione del 2,9% rispetto a marzo 2024 (-3,7% la variazione rettificata). In crescita i comparti alimentare, cemento calce e gesso e meccanica; in flessione chimica, metalli non ferrosi, ceramiche e vetrarie, mezzi di trasporto e siderurgia.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dall’effetto temperatura risulta in flessione rispetto a febbraio 2025 (-1,5%). Il primo trimestre 2025 risulta sostanzialmente stabile rispetto all’ultimo trimestre 2024. Segno positivo invece per la variazione congiunturale dell’indice IMCEI di marzo che ha fatto registrare un +1,3%. Anche il primo trimestre 2025 risulta in crescita del 2,4% rispetto all’ultimo trimestre 2024.
L’indice IMSER elaborato da Terna sui dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), e che viene presentato in differita di due mesi rispetto ai dati dei consumi elettrici e industriali, ha fatto registrare a gennaio 2025 una variazione negativa dell’1,4% rispetto a gennaio 2024.
Tornando al bilancio mensile di Terna, nel mese di marzo 2025 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’84,6% dalla produzione nazionale e per la quota restante (15,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile è stato pari a 3,9 TWh, -25,9% rispetto al valore registrato a marzo 2024 (5,24 TWh). In particolare, la riduzione dell’import è essenzialmente imputabile a minori flussi dalla frontiera svizzera.
In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 22 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 39% della domanda elettrica (era il 42,3% a marzo 2024). In aumento la fonte fotovoltaica (+23,8%) e termica (+18,6%). In diminuzione la fonte idrica (-33,6%), geotermica (-2,4%) ed eolica (-7,2%). Per quest’ultima si tratta del terzo mese consecutivo di flessione.
A marzo la nuova capacità rinnovabile è in aumento di 777 MW, +52% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Di questi, 352 MW per impianti collegati in Alta Tensione, 263 MW in Media Tensione e 161 MW in Bassa Tensione. Nei primi tre mesi del 2025 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 1.596 MW, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2024 (-13%).
Al 31 marzo 2025 si registrano in Italia 13.682 MWh di capacità di accumulo, che corrispondono a 5.913 MW di potenza nominale, per circa 775.000 sistemi di accumulo.
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