Alla storica manifestazione riminese dedicata all’economia circolare, il Consorzio Biorepack ha organizzato due incontri: il 5 novembre alle 17 sarà presentato il caso Valle Sabbia, diventata un modello per la raccolta differenziata dei rifiuti organici nei piccoli comuni montani.
Migliorare la raccolta dei rifiuti organici e massimizzare la loro trasformazione in compost è una strategia vincente per rendere più efficiente ed economicamente sostenibile l’intera filiera della raccolta rifiuti. Per riuscire nell’impresa diventano però essenziali le attività di formazione ai cittadini per fare una buona raccolta differenziata. Si svilupperanno lungo queste due direttrici le attività che Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, ha in programma in occasione di Ecomondo 2025, lo storico appuntamento dedicato alla sostenibilità e all’economia circolare, ospitato alla Fiera di Rimini dal 4 al 7 novembre prossimi.
Come nelle passate edizioni, la presenza di Biorepack fra i consorzi del sistema CONAI (pad. B1 - stand 211-410) permetterà di fornire informazioni ad addetti ai lavori, enti gestori della raccolta differenziata, rappresentanti degli enti locali, cittadini e studenti, sui criteri per separarare correttamente i rifiuti organici e, in particolare, gli imballaggi in bioplastica compostabile, materiale figlio della bioeconomia circolare ideato e sviluppato proprio per semplificare le attività di raccolta e per aumentare la quantità e qualità del compost prodotto attraverso le attività di trattamento.
L’evento riminese sarà anche l’occasione per mostrare al pubblico quali sono i risultati ottenibili quando un ente locale adotta le strategie giuste per migliorare la raccolta dei rifiuti organici (che, è bene ricordarlo, è obbligatoria in Italia dal 2022 e in tutta la Ue dal 2024). Per questo, mercoledì 5 novembre alle 17 presso l’Agorà Conai (pad. B1/211-410) si terrà l’incontro “La raccolta differenziata nei piccoli comuni montani: il caso Valle Sabbia. Esperienze e risultati per un modello replicabile”.
Un tema tutt’altro che marginale, quello della gestione rifiuti nei territori di montagna. I dati Istat ricordano infatti che i comuni montani sono 3450, pari a circa il 43% del totale e coprono oltre 147mila chilometri quadrati, ovvero circa la metà del territorio nazionale.
Il caso presentato a Ecomondo è paradigmatico perché in questo territorio, collocato a nord di Brescia e a est del Lago di Garda, la società SAE Valle Sabbia ha modificato completamente la modalità di raccolta: in tutti i 28 Comuni dell’area, nell’ultimo anno, si è passati da situazioni di conferimenti in cassonetti stradali o centri di raccolta alla raccolta porta a porta. I risultati non si sono fatti attendere: nei comuni che hanno rinunciato ai cassonetti stradali la raccolta della frazione organica è salita del 54%, quella dei rifiuti indifferenziati è scesa del 38% e i costi netti globali sono diminuiti di quasi 4 euro per abitante.
Ancor più impressionanti i miglioramenti per i Comuni che invece hanno rinunciato ai centri di conferimento: a parità di costo del servizio erogato, quindi senza ulteriori aggravi per i contribuenti, la raccolta della frazione organica è salita di quasi il 600% e i rifiuti indifferenziati sono calati del 44%. All’incontro, moderato da Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack, interverranno Simone Ronchi (direttore di Servizi Ambiente Energia Valle Sabbia), Francesco Bartolini (docente della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi), Giuseppe Canducci (Presidente Dipartimento Ambiente ANCI Lombardia) e Fabio Binelli (Coordinatore Dipartimento Ambiente ANCI Lombardia).
“Ecomondo è da sempre una vetrina fondamentale per diffondere le buone pratiche di gestione dei rifiuti. È quindi l’occasione ideale per raccontare buone pratiche come quelle di Valle Sabbia” sottolinea Marco Versari, presidente di Biorepack. “Fin da quando è nato, il nostro Consorzio è impegnato costantemente al fianco degli enti locali e dei gestori della raccolta rifiuti per spiegare i vantaggi della gestione corretta dei rifiuti organici e degli imballaggi compostabili. Mutuare e moltiplicare i modelli virtuosi è infatti nell'interesse dell’intero sistema Paese”.
In tal senso, riveste particolare importanza l’aspetto della comunicazione, tassello essenziale per ampliare le competenze dei cittadini nel fare la raccolta differenziata dei rifiuti organici sfruttando al meglio i vantaggi offerti dai materiali compostabili. Il tema sarà al centro del secondo incontro in programma a Ecomondo, il 6 novembre alle 11 (pad. B1/211-410): “Il segno e la parola nella filiera del riciclo degli imballaggi: comunicare efficacemente per comportamenti più responsabili”.
L’incontro, al quale prenderanno parte Marco Versari (Presidente Biorepack) Simona Fontana, (Direttore Generale CONAI), Maria Adele Prosperoni (Capo Servizio Ambiente ed Energia Confcooperative) e Matteo Sbarra (docente IED e Chief Strategy Officer Connexia) metterà al centro il ruolo della comunicazione come leva strategica per promuovere la cultura del riciclo e dell’economia circolare.
L’incontro sarà l’occasione per presentare ai visitatori di Ecomondo il nuovo marchio di filiera ideato da Biorepack: una mano che getta un torsolo di mela nel bidoncino dei rifiuti umidi. Segni distintivi di un pittogramma che potrà essere utilizzato dalle aziende consorziate e permetterà così di tutelare e valorizzare una filiera produttiva di eccellenza. Allo stesso tempo, il marchio, in linea con il PPWR che consente di comunicare volontariamente l’appartenenza a un sistema EPR, testimonia il legame di un’azienda con il sistema consortile di Biorepack. Il logo però apporterà anche un altro fondamentale vantaggio per la collettività: fornirà infatti un aiuto concreto ai cittadini per migliorare la loro capacità di conferire correttamente gli imballaggi compostabili, aumentando in questo modo qualità e quantità della raccolta differenziata dei rifiuti organici.
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