Ogni euro di Contributo Ambientale CONAI genera 3,6 euro di valore nell’economia nazionale. L’energia primaria risparmiata grazie al riciclo equivale ai consumi domestici della metà delle famiglie italiane.
Nel 2024 il sistema CONAI ha prodotto 3,8 miliardi di euro di valore economico, contribuendo per 2 miliardi di euro al PIL nazionale e sostenendo oltre24 mila posti di lavoro lungo l’intera filiera del riciclo.
Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha presentato l’edizione 2025 del suoRapporto integrato disostenibilità, che, come ogni anno, quantifica i benefici economici ed ambientali del riciclo in Italia.
Risultati che si inseriscono in una visione di “transizione competitiva”, un approccio alla sostenibilità che non si limita alla dimensione ambientale, ma la riconosce come una leva fondamentale per l’innovazione, l’attrazione di investimenti e la generazione di valore condiviso per il Paese.
Il riciclo si conferma anche un attore essenziale nella transizione verso un modello circolare che produce benefici ambientali sempre più importanti. Grazie al riciclo degli imballaggi l’Italia ha risparmiato nel 202412,2 milioni di tonnellate di materie primevergini, ossia il peso di oltre830 Torri di Pisa; ha evitato l’utilizzo di55 TWh di energia primaria, pari aiconsumi domestici della metà delle famiglie italiane; e ha ridotto le emissioni di gas serra fino a11,4 milionidi tonnellate di CO₂eq, che corrispondono a quelle di circa9.000 voli intorno al mondo.
Dal Report emerge così la crescente interdipendenza tra sostenibilità, innovazione e competitività. Le analisi relative alle imprese soggette a schemi EPR (Extended Producer Responsibility) mostrano infatti come alti tassi di riciclo e modelli collaborativi producano nel tempo maggiore efficienza, fiducia degli investitori e valore finanziario.
In un contesto storico-economico segnato da dinamiche tecnologiche, geopolitiche e di mercato sempre più complesse, CONAI ha promosso un dialogo tra istituzioni, imprese e operatori finanziari che ha portato all’individuazione di un insieme di priorità strategiche fondamentali per rafforzare la resilienza e la competitività del sistema. È emersa, innanzitutto, la necessità di regole chiare, orientate ai risultati e capaci di consolidare fiducia e pianificazione industriale. Una maggiore stabilità normativa rappresenta infatti un presupposto imprescindibile per creare condizioni favorevoli agli investimenti.
Un pilastro altrettanto rilevante riguarda la promozione dell’innovazione e delle partnership, insieme all’integrazione sempre più stretta tra transizione verde e trasformazione digitale, considerate una leva unica per sostenere una crescita competitiva e duratura. A ciò si affianca la necessità di prestare particolare attenzione alle piccole e medie imprese, garantendo loro un accesso più semplice agli strumenti finanziari necessari per affrontare la transizione ecologica. Parallelamente, la valorizzazione della formazione e della conoscenza si conferma un motore decisivo di competitività per le filiere, mentre il rafforzamento del ruolo delle amministrazioni locali è ritenuto essenziale per assicurare l’implementazione efficace delle politiche di sostenibilità sui territori.
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