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Taranto, blitz con tute e mascherine antigas

In occasione della presentazione del Rapporto ambiente e sicurezza di ILVA Legambiente dichiara: "Ci siamo rotti i polmoni! L'ILVA metta immediatamente in campo tutti gli interventi per abbattere le emissioni del pericoloso inquinante benzo(a) pirene".

Redazione Green City

"Studieremo con attenzione il Rapporto Ambiente e Sicurezza che l'ILVA presenta oggi e ne valuteremo con rigore il contenuto, ma oggi siamo qui a ribadire che, al di là delle parole e dei rapporti, ci attendiamo un fatto: che l'Ilva si attivi immediatamente per abbattere le proprie emissioni di benzo(a)pirene, il pericolosissimo inquinante "graziato" dal Decreto Legislativo del 13 agosto scorso che posticipa al 31 dicembre 2012 (dal 1999!) il raggiungimento dell'obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo, anche alla luce della media di benzo(a)pirene in atmosfera rilavata nei primi 5 mesi del 2010 che aveva superato i 3 nanogrammi per metro cubo.
Decreto che ha esautorato le Regioni dei loro poteri in materia e ha stabilito che le spese per l'adeguamento degli impianti industriali ai fini dell'abbattimento delle loro emissioni di benzo(a)pirene non debbano essere eccessivamente gravose condizionando, di fatto, gli interventi antinquinamento e, di conseguenza, la salute dei cittadini a mere ragioni di denaro".
Questa la dichiarazione di Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente regionale e presidente del circolo di Taranto di Legambiente, in occasione del sit-in organizzato da Legambiente in concomitanza con la presentazione del Rapporto Ambiente e Sicurezza 2010 dell'Ilva, durante il quale i militanti dell'associazione ambientalista, sotto uno striscione con la scritta "Ci siamo rotti i polmoni!", hanno distribuito mascherine antinquinamento ai partecipanti all'incontro.
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"Attraverso la petizione ‘Liberiamo l'Italia dal benzo(a)pirene', che sta raccogliendo molte importanti adesioni e che invitiamo tutti a sottoscrivere, e con l'audizione alla Commissione Ambiente della Camera del 9 novembre scorso, abbiamo lanciato un chiaro messaggio al Governo affinché modifichi profondamente il decreto del 13 agosto introducendo nuovamente le norme ben più rigorose vigenti in precedenza - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - Oggi chiediamo invece direttamente all'Ilva atti concreti per ridurre le emissioni di benzo(a)pirene, anche attraverso investimenti economici rilevanti perché il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori sia garantito, certi che solo con un'industria innovativa e davvero sostenibile il nostro Paese sarà in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale".

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Pubblicato il: 23/11/2010

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