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E.On, "Serve più etica da parte delle PA"

Stabilità e sicurezza per una migliore pianificazione degli investimenti. Ma, soprattutto, un comportamento più etico da parte della Pubblica Amministrazione. Ecco quanto serve, in Italia, perché il settore delle energie rinnovabili possa svilupparsi.

Franco Cavalleri

Stabilità e sicurezza per una migliore pianificazione degli investimenti. Ma, soprattutto, un comportamento più etico da parte della Pubblica Amministrazione. Ecco quanto serve, in Italia, perché il settore delle energie rinnovabili possa svilupparsi.
Lo ha affermato Roberta Benedetti, Managing Director di E.ON Climate & Renewables Italia, durante il so intervento nel corso di Green Italia Day. La rivoluzione verde è adesso, che la Fondazione ISTUD ha dedicato allo stato dell'industria 'verde' nel nostro paese.
Nel suo intervento, la dirigente di E.ON ha avvisato, senza mezzi termini, che "La Pubblica Amministrazione, in Italia, si comporta male, in modo assolutamente non etico. Fare business e avere un comportamento etico insieme si può: non bisogna cedere alle richieste e ai ricatti che arrivano dalle PA o a comportamenti che possono anche causare deriva fino ad arrivare alla criminalità organizzata", ha detto. Arrivando fino ad ammettere che "Abbiamo ricevuto anche contatti dalla Mafia".
Non ha risparmiato le critiche anche per i colleghi imprenditori, Roberta Benedetti. "Servono stabilità e sicurezza per gli investimenti. I cambi di legislazione sono un freno ai piani delle aziende che, da parte loro, devono imparare a investire meglio, a pianificare meglio".
E.ON ha definito la sua strategia verso le fonti di energia rinnovabile nello scorso mese di novembre. Cleaner and Better Energy, l'hanno battezzata: "Cleaner perché vogliamo che sia più pulita, più rispettosa dell'ambiente; better perché riteniamo che debba anche essere migliore lungo tutto il suo ciclo di vita". La sostenibilità di una fonte di energia, secondo E.ON, si misura e si valuta lungo tutto il percorso della filiera.
"Il nostro budget è per il 25% dedicato alle rinnovabili. Nel 2010 abbiamo investito 1 miliardo di euro in questo settore. Puntiamo ad arrivare a oltre 2,5 milioni nel triennio fino al 2012". Il 2011 vede un cambio nella strategia: "Abbiamo attuato un cambiamento del rischio, in ottica finanziaria. Si va a produrre dove conviene: fotovoltaico in Italia, Francia e USA, termodinamico in Spagna ed energia eolica offshore nell'Europa settentrionale". Sempre con un filo comune che caratterizza l'azione dell'azienda: l'attenzione alle necessità del consumatore finale.

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Pubblicato il: 21/04/2011

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