Secondo uno studio della
Columbia University vi sarebbe una stretta correlazione tra i cambiamenti climatici e la nascita dei conflitti bellici.
Già lo scorso mese, nel corso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario
Ban Ki-moon aveva definito il
global warming "una miscela diabolica", in grado di aggravare situazioni già al limite della sopravvivenza e di crearne altre dello stesso tipo altrove. Lo studio, condotto da
Solomon Hsiang e pubblicato dalla rivista
Nature, ha utilizzato un approccio statistico per dimostrare come le possibilità di nascita di un conflitto siano maggiori in presenza di condizioni climatiche avverse.
Dalla ricerca è inoltre emerso che una delle ragioni dell'instabilità politica attuale è rappresentata da
El Nino, i cui cicli si verificano tra i 3 e i 7 anni: sembra infatti che una buona parte dei conflitti sorti tra il 1950 e il 2004 trarrebbero la propria origine da questo fenomeno climatico.
La siccità comporterebbe dei disastrosi tagli alla produzione degli alimenti con conseguente nascita di episodi di violenza.
Ciò si verificherebbe soprattutto nei Paesi più poveri, dove le popolazioni non dispongono di risorse sufficienti per far fronte agli impatti di El Nino.
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