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Il Comune di Salerno raggiunge il 70% di raccolta differenziata

Legambiente: "Prevenzione, raccolte differenziate di qualità e recupero: questa la strada maestra per ridurre lo smaltimento in discarica".

Redazione GreenCity

Il Comune di Salerno ha raggiunto il 70% di raccolta differenziata in meno di due anni, grazie al sistema domiciliare esteso a tutta la città per i suoi 140mila abitanti, una percentuale impensabile fino a qualche tempo fa per un capoluogo di provincia, soprattutto in una regione difficile come la Campania. Stesso discorso per le raccolte domiciliari secco/umido attivate con ottimi risultati in una parte delle città di Napoli e Palermo
Al nord, nella città di Torino la raccolta domiciliare integrata ha raggiunto la quota di oltre 400mila abitanti serviti, con una percentuale di differenziata compresa tra il 43% ed il 71%, e una media del 61%.
Nelle Marche dove il consorzio Cosmari gestisce il ciclo dei rifiuti per 300mila abitanti in 57 comuni maceratesi, la percentuale di raccolta differenziata per tutto il bacino ha raggiunto il 70%.Non si tratta quindi solo di centri di piccole o medie dimensioni: le migliori gestioni dei rifiuti nel nostro Paese, basate sul riciclaggio da raccolta differenziata, arrivano anche nelle grandi realtà urbane in tutto lo Stivale, dal nord al sud.
È questo uno dei temi al centro del convegno nazionale "Prevenzione, raccolta differenziata e riciclaggio: la sfida delle grandi città" organizzato nel fine settimana a Napoli da Legambiente e Federambiente,che ha affrontato non solo il tema del riciclaggio da raccolta differenziata ma anche quello delle fondamentali politiche di prevenzione. 
"La strada per avviare il ciclo dei rifiuti di tutto il Paese verso gli standard europei è ormai tracciata - dichiara Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. Gli obiettivi della nuova direttiva europea sui rifiuti e della legge italiana di recepimento sono chiari: entro il 2013 occorre varare un programma nazionale di prevenzione ed entro un anno si deve raggiungere il 65% di raccolta differenziata da avviare a riciclaggio. Per raggiungerli serve promuovere le politiche di prevenzione, la raccolta domiciliare e la tariffazione puntuale in tutte le città italiane, completare la rete impiantistica per il recupero, soprattutto della frazione organica, e il trattamento dei rifiuti per minimizzare lo smaltimento in discarica, i cui costi dovranno essere aumentati anche rivedendo lo strumento dell'ecotassa regionale. Solo così riusciremo a voltare pagina una volta per tutte rispetto all'immagine del Paese delle emergenze rifiuti che ci ha contraddistinto più volte negli ultimi anni anche a livello internazionale".
"È una riflessione importante quella che si è svolta qui, basata su una serie di esperienze concrete scelte ad esempio fra le tante che ci caratterizzano oggi nello sviluppo della raccolta differenziata e più complessivamente nella gestione dei rifiuti urbani - afferma Gianluca Cencia, direttore di Federambiente -. Queste positive esperienze non devono però rischiare di non trovare adeguata rispondenza nella normativa generale sui servizi pubblici locali e nella tariffazione, che ancora non hanno trovato un chiaro equilibrio e, soprattutto, regole certe".

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Pubblicato il: 28/11/2011

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