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Il mare la nuova frontiera delle energie rinnovabili

Il Politecnico di Torino sperimenta un nuovo convertitore di energia da onde marine per il Mediterraneo; secondo le prime analisi di produttività un parco di 1 MW potrebbe già produrre energia per soddisfare il bisogno di energia elettrica di oltre 650 famiglie.

Redazione GreenCity

Il gruppo di ricerca dei dipartimenti di Meccanica e Aerospaziale, di Ambiente Territorio e Infrastrutture e di Energia del Politecnico di Torino, in partenariato con Aris nell'ambito di un progetto finanziato dalla Regione Piemonte sul bando Sistemi Avanzati di Produzione ha messo a punto un convertitore di energia da moto ondoso proprio per lo sfruttamento delle onde del Mar Mediterraneo.
ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) è composto da un gruppo giroscopico alloggiato all'interno di un galleggiante ormeggiato sul fondale marino e genera energia pulita, in assenza di organi in moto in acqua, senza impatto ambientale, adattabile alle diverse condizioni d'onda e idoneo ad applicazioni anche in mari chiusi.  
Le prove sperimentali in vasca navale si sono appena concluse nel sito dell'INSEAN a Roma. Un prototipo di grandi dimensioni (in scala 1:8 rispetto al mare tipico di Pantelleria) ha confermato le potenzialità del sistema.
Le caratteristiche del mare pantesco sono state ricavate dai ricercatori del Politecnico mediante una campagna sperimentale di acquisizione dati. Dalle stesse misure è stato possibile effettuare una prima analisi di produttività dalla quale emerge che l'installazione di un parco di 1 MW di potenza potrebbe produrrebbe circa 2600 MWh/anno a Pantelleria, 3110 MWh/anno ad Alghero e 2080MWh/anno per LaSpezia.  
In collaborazione con Wave for Energy si vedrà la presenza complementare di UP Design, quale centro di eccellenza torinese, che interverrà sull'estetica dello strumento di conversione energetica al fine di ridurre l'impatto ambientale e renderlo integrato e compatibile con l'habitat marino circostante. 
"L'Italia e l'intero bacino del Mediterraneo presentano un gran numero di isole di difficile approvvigionamento energetico. Il nostro sistema potrebbe concorrere al raggiungimento dell'autonomia energetica di tali zone. Inoltre, nonostante ISWEC sia stato pensato sulle caratteristiche del Mediterraneo, pensiamo che possa essere utilizzato con successo anche sulle onde oceaniche. Siamo molto ottimisti e siamo pronti per la messa in mare del sistema. I risultati delle attività di ricerca hanno portato alla costituzione di uno spin off del Politecnico di Torino (Wave for Energy s.r.l.) che si occuperà della successiva fase operativa " ha commentato Giuliana Mattiazzo, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico.

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Pubblicato il: 21/02/2012

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