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A Ravenna arriva Disidrat, l'impianto che ridà vita ai rifiuti

Inaugurata a Ravenna la piattaforma di trattamento fanghi, fra le più importanti d'Europa. Grazie all'impianto raddoppierà la quota di materia recuperata, con riduzione conseguente dei conferimenti in discarica.

Redazione GreenCity

Ricavare valore dal fango, contribuendo allo stesso tempo alla salvaguardia dell'ambiente. E' questa l'ambizione del nuovo Disidrat, l'impianto di trattamento fanghi industriali inaugurato questa mattina a Ravenna.
L'impianto, gestito da Herambiente (società del Gruppo Hera dedicata a trattamento e smaltimento rifiuti), tratterà, come da Autorizzazione Integrata Ambientale, circa 150.000 tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, liquidi e solidi, complessivamente intesi come "fanghi".  
Grazie alle tecnologie impiegate, gran parte del materiale in ingresso potrà essere recuperato e riutilizzato come copertura per le discariche in sostituzione del terreno vegetale o come materiale di consolidamento per le miniere. 
Complessivamente il materiale recuperato a seguito del processo, attualmente attorno al 25% nel vecchio Disidrat, potrà all'incirca raddoppiare, comportando una drasticariduzione dei conferimenti in discarica controllata.
Il nuovo Disidrat, realizzato in 24 mesi  con un investimento complessivo di 13 milioni di euro, per varietà dei rifiuti trattabili, dimensioni e caratteristiche tecnologiche, si pone fra le eccellenze europee nel settore. La piattaforma è stata realizzata con le migliori tecnologie disponibili sul mercato, nel pieno rispetto dell'ambiente. E' stata garantita la protezione della falda e del suolo mediante impermeabilizzazione con telo in polietilene ad alta densità (HDPE) sotto l'intera area dell'impianto.
Grazie alla realizzazione di tre impianti di aspirazione e trattamento aria, si è potuto garantire il contenimento degli odori e delle emissioni. Inoltre è stato realizzato un sistema fognario a tenuta in HDPE per la raccolta e l'invio delle acque delle aree di lavorazione all'adiacente impianto di trattamento chimico-fisico. La progettazione della struttura ha tenuto conto anche dell'impatto acustico, che con apposite soluzioni, è stato minimizzato, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Il contesto industriale in cui è inserito il Disidrat gode già della certificazione ambientale ISO 14001, della registrazione EMAS e della certificazione per la sicurezza OSHAS 18001. Già da quest'anno si prevede di ricomprendere nelle suddette certificazioni anche l'impianto inaugurato oggi.  
"Un impianto di questo tipo avvicina l'Italia alle migliori esperienze europee", spiega il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "Dimostra in particolare che è necessario e possibile investire per realizzare una diffusa dotazione impiantistica al servizio del ciclo rifiuti, in grado di preservare l'ambiente e trattenere in Italia la ricchezza economica che il recupero di energia e materia può fornire".

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Pubblicato il: 20/04/2012

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