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AFASE: no al protezionismo nel settore fotovoltaico

L'Alleanza per un'Energia Solare Accessibile (AFASE) ha dichiarato che "una guerra commerciale metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro nell'industria europea del solare".

Redazione GreenCity

L'Alleanza per un'Energia Solare Accessibile (AFASE) ha chiesto alla Commissione europea di difendere il libero scambio per salvaguardare i posti di lavoro del settore e sostenere l'ulteriore crescita ed il progresso dell'industria fotovoltaica.
Con questo appello per il mercato aperto, AFASE risponde alla notizia che la Commissione Europea ha avviato un procedimento anti-dumping sui pannelli fotovoltaici cinesi. Alcune aziende europee avevano infatti presentato una denuncia antidumping all'UE alla fine di luglio. 
"Il libero scambio è stato uno dei fattori che ha consentito all'industria fotovoltaica europea di svilupparsi rapidamente. In un momento in cui i governi europei stanno riducendo gli incentivi per l'energia solare, eventuali barriere commerciali potrebbero far aumentare i costi e danneggiare irrimediabilmente la competitività di questa fonte di energia", afferma Thorsten Preugschas, CEO dell'azienda tedesca Soventix ed affiliato ad AFASE. "Di conseguenza, chiediamo alla Commissione Europea di considerare i gravi danni che eventuali dazi causerebbero all'intera industria europea del solare".
"L'accresciuta efficienza dei costi è stato uno dei fattori determinanti per il successo del settore europeo del fotovoltaico, consentendo all'energia solare di avvicinarsi al raggiungimento della grid parity in diversi paesi – a beneficio dei consumatori, dell'economia e dell'ambiente. Eventuali barriere commerciali condurrebbero ad un aumento dei prezzi che avrebbe un impatto deleterio specialmente sulle piccole e medie imprese fotovoltaiche in Europa e distruggerebbe migliaia di posti di lavoro a monte e a valle dell'industria solare" leggiamo in una nota stampa dell'associazione.
"Il nostro settore dà lavoro a circa 300.000 persone in Europa. Fornitori di materie prime, produttori di attrezzature, sviluppatori di progetto, fornitori, costruttori, installatori e manutentori sarebbero colpiti da un ingiusto tentativo di proteggere pochi produttori che rappresentano soltanto una piccola parte dell'intera catena del valore", afferma Giulio Arletti, CEO di Coenergia, azienda italiana distributrice di moduli fotovoltaici, affiliata ad AFASE.
AFASE ha inoltre mostrato una crescente preoccupazione riguardo al pericolo di una guerra commerciale tra Europa e Cina. "Andare verso il protezionismo economico è una scelta miope, non soltanto nel settore solare ma in qualsiasi campo", ha affermato Thorsten Preugschas. "Danneggerebbe sia la crescita economica che l'equilibrio finanziario globale. Di conseguenza, pensiamo sia cruciale che tutti i player del mercato globale provino a risolvere insieme e costruttivamente le attuali difficoltà, piuttosto che procedere attraverso azioni unilaterali".

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Pubblicato il: 06/09/2012

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