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L’Audit Energetico diventa obbligatorio per le imprese

Officinae Verdi: “Audit Energetico primo passo fondamentale per capire dove e come intervenire per risparmiare, riducendo i rischi di investimenti non sostenibili per l’impresa”.

Redazione ImpresaGreen

Ammonta al 24% degli attuali consumi in energia primaria, corrispondenti a 20 Mtep di energia e un taglio di 8 miliardi di euro in importazioni di combustibili fossili, l’obiettivo di risparmio energetico conseguibile dal nostro Paese al 2020 grazie alla realizzazione di interventi di efficienza energetica, secondo quanto stabilito dalla Strategia energetica nazionale.
E un’ulteriore riduzione dei consumi arriverà dalle misure contenute nella nuova Direttiva europea sull’efficienza energetica del Settembre 2012 che tra le altre, impone l’adozione di riqualificazione del 3% delle superfici degli edifici pubblici e rende obbligatorio l’audit energetico per le grandi imprese, con un risparmio stimato in circa 50 miliardi di euro l’anno a livello europeo.
In questa direzione anche il recente Decreto Conto Energia Termico, che interviene sulle misure di incentivazione degli interventi di efficienza energetica sia per la Pubblica Amministrazione che per i privati, introducendo degli incentivi diretti per i kWh prodotti da impianti alimentati a fonti rinnovabili (es. caldaie a biomassa, solare termico) o con uso efficiente di energia (es. pompe di calore) certificato.  
Per aiutare le aziende che vogliono investire nella riqualificazione energetica e nella realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, Officinae Verdi suggerisce di realizzare preventivamente l’Audit Energetico che, in base ad un’analisi dettagliata dei consumi energetici dell’azienda, permette di individuare le inefficienze e definire le soluzioni green-tech sostenibili da adottare per abbattere i costi della bolletta e recuperare competitività.  
Gli Energy Analyst Officinae Verdi, attivi in rete su tutto il territorio nazionale, attraverso l’audit energetico realizzano non solo un’analisi delle aree di miglioramento in termini di efficienza, ma anche un vero e proprio studio di fattibilità tecnica-finanziaria-ambientale, che consente di individuare la tecnologia verde più idonea tra biomassa, biogas, minieolico, cogenerazione, fotovoltaico, solare termico ed efficienza energetica calibrando gli investimenti in base alle esigenze dei processi produttivi e facilitare le soluzioni finanziarie.  
Il potenziale risparmio medio ottenibile da un’impresa grazie ad interventi di riqualificazione energetica si aggira, in base al settore merceologico e allo “stato di salute” impiantistico ed edilizio dell’azienda, intorno al 19%- 30%, con punte che arrivano al 40% laddove si intervenga su impianti che non hanno mai provveduto ad un approccio di riqualificazione energetica integrato (elettricità, riscaldamento). 
“Nell’approcciare in modo sistemico e integrato la riqualificazione energetica dell’impresa sono 3 i passi essenziali – ha dichiarato Giovanni Tordi Amministratore Delegato Officinae Verdi - Prima di tutto occorre avviare un Audit Energetico, passaggio reso obbligatorio per le grandi aziende dalla Direttiva Comunitaria, e in ogni caso consigliabile per non incorrere nel rischio di effettuare un investimento sbagliato, sia per scelta tecnologica che per dimensione dell’impianto. Secondo, l’Audit Energetico diventa Avanzato se si sceglie di abbinare un servizio-sistema di Metering (misurazione dinamica dei consumi attraverso degli apparati di misurazione “meter”) dei consumi nei vari settori dell’impresa, che  consente di identificare nell’arco di un mese le maggiori zone di dispersione in cui intervenire. Terzo e ultimo passo, intervenire sulle tecnologie pulite che devono essere realmente sostenibili per l’impresa, vale a dire coerenti con i consumi e le specificità dell’impresa”.

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Pubblicato il: 13/11/2012

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