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Bioreattore a base di alghe assorbe anidride carbonica con grande efficienza

Un'azienda texana ha realizzato il prototipo di un bioreattore che sfrutta le alghe e l'Intelligenza Artificiale per catturare l'anidride carbonica nell'atmosfera e trasformarla in ossigeno.

Redazione ImpresaGreen

Sfruttare l'energia del sole per trasformare l'anidride carbonica in ossigeno è una delle tecniche più promettenti per ridurre la quantità di anidride carbonica nell'atmosfera e contenere di conseguenza l'effetto serra. Per fare questo, l'azienda texana Hypergiant Industries ha messo a punto il bioreattore Eos, che usa alghe e Intelligenza Artificiale per rendere particolarmente efficiente il processo di assorbimento della CO² in atmosfera.

Il processo che usa è noto come biosequestrazione e consiste nella cattura e stoccaggio di anidride carbonica mediante processi biologici. In sostanza si tratta di un'estensione della fotosintesi, in cui le piante usano l'energia del sole per trasformare l'anidride carbonica in ossigeno. EOS fa notizia perché assorbe anidride carbonica 400 volte più velocemente di un albero.

hypergiantreactor open 2 768x768Bioreattore Eos


Una delle chiavi del successo sono le alghe impiegate: Chlorella Algae. Ben Lamm, CEO di Hypergiant Industries, spiega che la sua azienda si è resa conto che “le alghe sono molto più efficienti degli alberi nel ridurre il la CO2 nell'atmosfera". Alle alghe servono tre elementi chiave per crescere: anidride carbonica, luce e acqua.

Mentre consumano CO2, le alghe producono biomassa, che può quindi essere trasformata per dare vita a materiali come carburanti, oli, fertilizzanti, materie plastiche, cosmetici e persino fonti alimentari ad alto contenuto proteico. Inoltre, questo tipo di vegetale non compete con le colture agricole per accaparrarsi terreno, cosa che invece fanno le foreste, che occupano spazio.

etos building
Il secondo elemento di successo è l'idea di impiegare l'Intelligenza Artificiale per creare l'Eos Bioreactor, che attualmente è in fase di prototipo. Lamm spiega che "il dispositivo [che abbiamo creato] è un sistema chiuso controllato. Ogni parte del processo di crescita è strettamente controllata e ottimizzata mediante l'Intelligenza Artificiale, che massimizza il consumo di CO2. Spetta a l'IA monitorare luce, calore, crescita, velocità dell'acqua, pH, CO2, produzione di ossigeno e altro, per garantire condizioni di crescita ottimali ".

Da notare che non è la prima volta che i ricercatori di Hypergiant si cimentano nell'impiego delle alghe come potenziale materiale per l'assorbimento dell'anidride carbonica. Rispetto ai predecessori, tuttavia, il nuovo bioreattore ha un form factor particolarmente compatto (91 x 91 x 213 cm) ed ha un potenziale molto più elevato, dato che sfrutta tecnologie di apprendimento automatico per istruire l'IA.

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Pubblicato il: 18/09/2019