Wladimiro Boccali, Sindaco del Comune di Perugia, il sindaco di Torino Piero Fassino, Mario Occhiuto, Sindaco del Comune di Cosenza e Per Paolo Perrone, Sindaco del Comune di Lecce, mettono in evidenza le difficoltà che incontrano a livello locale.
daco del Comune di Perugia: “Nelle politiche nazionali deve tornare prioritario il tema delle città al centro di processi di sviluppo. Emerge un’esigenza di coordinamento a livello nazionale, poi a livello di città ma non in modo parcellizzato. Occorre ragionare come aggolomerati urbani. Lo deve fare la città peché noi ci occupiamo di bene comune e tutti i progetti devono avere un obiettivo: migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il cittadino è prima risorsa nella costruzione della città. L'innovazione sta nel riscoprire corretti comportamenti. E oggi abbiamo una straordinaria opportunità a disposizione: l'utilizzo delle tecnologie”.
del Direttivo Anci, che parte dalla situazione attuale."Siamo in un momento di transizione. Abbiamo alle spalle un biennio in cui ci si è mossi in modo sperimentale su tema delle Smart City. La fase successiva consente di arrivare ad accelerazioni che stabilizzano il progetto. Dopo questo biennio è necessario arrivare a un modello; costruire una strategia che consenta di fare salto di qualità verso un’idea nuova della città, non solo città tecnologica ma flessibile non più rigida e gerarchizzata”. E ha proseguito: “Manca ancora un quadro di riferimento dentro cui collocarsi: una regia quadro nazionale, di sistema come l'agenda digitale nazionale per avere agenda di territorio. E poi vi sono difficoltà di ordine finanziario, per questo è importante che vi siano risorse pubbliche e private e l'ordinamento e la PA sono ancora troppo rigidi”.
ata: “I processi di sviluppo urbano delle nostre città, nel passato, hanno mostrato quali sono i rischi da non sottovalutare: periferie con alto indice di delinquenza, quartieri-dormitorio, zone urbane iper-congestionate dal traffico e aree sottosviluppate sono il frutto di una cattiva progettazione urbana. L’uso delle tecnologie deve tenere conto delle esigenze dei cittadini e deve rispondere a un disegno ben meditato prima della messa in atto, per evitare di commettere gli stessi errori del passato”.
me quella che amministra, “le responsabilità aumentano, perché i referenti non sono più solo i cittadini, ma anche i turisti che sono portati inevitabilmente a fare paragoni con la realtà da cui provengono. A Lecce fino ad ora il progetto Smart city è ancora piuttosto rarefatto, e sottolineo in questa occasione che non possiamo permetterci di lasciare indietro, anche nello sviluppo tecnologico, i centri importanti del Sud”.
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