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In Emilia Romagna oltre 28000 imprese green

A Rimini "Il salone della CSR e dell’innovazione sociale" fa il punto sulla sostenibilità del territorio.

Redazione ImpresaGreen

Sono oltre 28.000 le imprese che in Emilia Romagna hanno effettuato investimenti in prodotti e tecnologie green nel periodo 2014-2018. E molte realizzano azioni concrete per la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Anche grazie al loro impegno la regione ha migliorato negli ultimi anni i propri risultati rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’agenda 2030 dell’ONU.
L’Emilia Romagna rientra quindi a pieno titolo fra i “Territori della sostenibilità”, tema di cui si occupa la settima edizione de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale che martedì 16 aprile fa tappa a Rimini per una giornata di confronto organizzata in collaborazione con Figli del Mondo. Appuntamento dalle ore 15 al Rimini Innovation Square in Corso d’Augusto 62.
Secondo il Rapporto ASviS 2018, l’Emilia Romagna ha migliorato i suoi risultati rispetto agli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per un futuro più sostenibile, in particolare su alcuni Goal. Come nel caso del Goal 1 (Sconfiggere la povertà), dove si rileva una diminuzione del tasso di sovraccarico del costo della casa e un netto miglioramento dell’indice di difficoltà economica delle famiglie, che nel 2016 si attesta al livello di 5,6% contro una media italiana pari al 10,9%. Migliora anche il risultato sul tema della lotta alle disuguaglianze (Goal 10), alimentato da un incremento del tasso di variazione del reddito familiare pro-capite per il 40% più povero della popolazione. Performance peggiore rispetto alla media italiana invece per il  Goal 15 (Vita sulla terra) a causa di un indice di frammentazione del territorio pari al 52,3% rispetto al 38% della media nazionale.
A Rimini si parlerà di formazione aziendale e attenzioni nella gestione delle risorse umane con realtà importanti come SCM Group, Vici Vision o Top Automazioni e Gruppo Maggioli; di startup a vocazione sociale come Linkaut che forma il personale dedito all’accoglienza di ragazzi con autismo; di come l’approccio solidale di Ceramica del Conca e Comunità San Patrignano abbiano avuto impatto sul territorio e rappresentino eccellenze a livello internazionale. E poi ci sarà la testimonianza  dei bagnini di Rimini Marina Centro con il progetto di formazione e inclusione di ragazzi con disabilità, quella degli imprenditori del pool di imprese calzaturiere del Distretto della Felicità di San Mauro Pascoli che lavorano per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.
Verrà approfondita inoltre l’esperienza di Basement Club dell’Università di Bologna Campus di Forlì e quella dell’associazione Il Sottomarino giallo, uno sportello per il sostegno e accompagnamento all'occupazione di persone migranti e di categoria deboli.Fra i progetti protagonisti alla tappa di  Rimini de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, quello totalmente riminese di Marina C’entro si occupa di inclusione lavorativa per persone con sindrome di down e disabilità medio gravi che vengono formate ed inserite all’interno delle imprese del Consorzio dei bagnini di Marina Centro, diventando a tutti gli effetti parte dello staff.  
Oltre all’impegno sociale, il Consorzio dei bagnini promuove azioni di sostenibilità ambientale e si è dotata di un decalogo, una vera e propria Green Card che prevede, fra le altre cose, un sistema idrico pensato per il risparmio dell’acqua, l’utilizzo di detergenti composti solo di prodotti naturali e biodegradabili, una costante attenzione nella riduzione dell’uso del cemento, la raccolta differenziata al 100% dei rifiuti giornalieri. 
Un impegno importante da parte di figure da sempre protagoniste di un comparto, quello del turismo balneare, che è cruciale per l’economia della città di Rimini.
Del benessere dei dipendenti si occupa il Distretto della Felicità, un progetto condiviso tra istituzioni pubbliche e imprese, mirato alla conciliazione e armonizzazione dei tempi liberi e di lavoro per una migliore qualità della vita. Il progetto, che coinvolge dal 2014 il distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli o Basso Rubicone nei comuni di San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Gatteo, nasce per rispondere ad una criticità: la perdita di attrattività  del lavoro nelle imprese calzaturiere verso le nuove generazioni e le donne, a causa principalmente di un rigido assetto organizzativo della produzione che non riusciva a conciliare i tempi di vita e di lavoro delle famiglie e a rispondere alle esigenze dei giovani.

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Pubblicato il: 15/04/2019

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