Il parere di Vertiv

Risponde Mauro Daino, Solution & Consulting Manager di Vertiv Italia

Autore: Redazione ImpresaGreen

Che cosa significa ridurre i consumi energetici di Data center e Grandi aziende? Su cosa bisogna intervenire e quali sono i parametri da considerare?

L’incremento della digitalizzazione, con il proliferarsi dei dispositivi connessi alla rete e dei servizi online offerti dalle aziende, impatta in modo considerevole sul consumo di energia elettrica necessaria al funzionamento dei Data Center. Diventa quindi prioritario identificare strategie e soluzioni in grado di ridurre i consumi aumentando l’efficienza energetica del proprio Data Center.

Una priorità che è condivisa da Vertiv, fornitore leader globale di soluzioni per le infrastrutture mission critical dei Data Center, che da anni investe nell’innovazione per supportare le imprese a efficientare la gestione dell’energia. Il primo step nel percorso di pianificazione di un sistema energetico efficiente è quello di misurare il consumo energetico e poi capire come utilizziamo l’energia nel Data Center. Ma come si valuta il consumo di energia? L’unità di misura utilizzata è il PUE (Power Usage Effectiveness), un parametro rappresentato dal rapporto tra l’energia totale assorbita dal Data Center e la potenza utilizzata dagli apparati IT.

Come strumenti, si adotta un software per la gestione dei dati e un dispositivo hardware per il trasferimento dei dati tra i singoli dispositivi utilizzati. Analizzando i dati raccolti, potremo comprendere quanta potenza elettrica sia effettivamente dedicata all’alimentazione degli apparati IT rispetto ad altri servizi (sistema di condizionamento-alimentazione in continuità, etc). Le informazioni così ottenute definiscono l’efficienza della struttura dal punto di vista energetico (DCIE - Data Center Infrastructure Efficiency) e individuano i punti deboli dell’impianto in cui l’energia viene male utilizzata o dove abbiamo i maggiori consumi. Sicuramente ci accorgeremo che tra i maggiori consumatori di energia, abbiamo gli UPS che devono garantire la continuità di tutti gli apparati IT, e il sistema di raffreddamento.

Sul lato dei sistemi UPS, Vertiv ha reso disponibili nuovi modelli dei Liebert® Trinergy Cube e Liebert EXL S1, per migliorare l’efficienza energetica e si rivelano essere la soluzione UPS d’eccellenza per i data center che puntano a ottimizzare il consumo energetico pur mantenendo i massimi livelli di disponibilità. In ambito Thermal Management Vertiv dispone di apparecchiature e sistemi di controllo tra i più avanzati, con costi di esercizio ridotti e competenze senza equali per assicurare le soluzioni più efficienti e innovative nel campo del condizionamento di precisione a supporto delle strutture mission critical.

Quali sono gli interventi che danno i risultati maggiori e quali investimenti occorrono nel tempo?

Una soluzione adottata per ridurre i consumi energetici dell’impianto di raffreddamento in un Data center è il ”contenimento”, ossia la compartimentazione orizzontale e verticale a “corridoio” delle zone fredde fronte rack per ottenere la separazione fisica tra i due flussi d’aria calda e fredda. Ove non è presente una compartimentazione questi vengono naturalmente miscelati nella parte alta del rack creando inefficienza.  

La soluzione non è ad alto valore tecnologico né  economica, ma ha un impatto immediato sul sistema di raffreddamento che potrà lavorare a temperature più alte avendo benefici nel consumo energetico. Ma la mera chiusura fisica senza un controllo preciso porta benefici limitati. Vertiv ha unito alle strutture fisiche di contenimento (Vertiv SmartAisle™ Containment) la tecnologia più avanzata in termini di controllo delle unità di condizionamento. Le unità perimetrali (Liebert PDX o PCW) o le unità infrarack (Liebert CRV) sono dotate di software di controllo SmartAisle che permette loro di adattarsi all’effettivo carico e flusso d’aria richiesto dalle apprecchiature IT in ogni momento, ad esempio fornendo solo la portata d’aria richiesta dai server e alla temperatura corretta, così da minimizzare la spesa energetica dell’infrastruttura.

Nei grandi Data Center, la tecnologia più comunemente utilizzata è sicuramente del tipo ad “Acqua Refrigerata”, dove la compartimentazione è considerata un must. In questo caso innalzare le temperature (fino a 30-35°C) di ripresa delle macchine interne, permette di sfruttare regimi di produzione del fluido vettore (acqua refrigerata) a temperature più elevate (In /Out da gruppo frigo 20-26°C) aumentando sensibilmente il numero di ore annue durante le quali il gruppo frigorifero con sistema freecooling potrà lavorare in sola ventilazione, spegnendo i compressori, che sono l’organo più energivoro di qualsiasi impianto di raffreddamento.

Per estendere maggiormente l’operatività in modalità freecooling, laddove l’acqua si rende disponibile a prezzi contenuti, è possibile applicare un sistema brevettato di “PAD Adiabatico” al nuovo gruppo refrigeratore per garantire l’abbattimento della temperatura di condensazione o estendere il funzionamento con batteria freecooling. É importante sottolineare come il risparmio non debba focalizzarli sull’efficienza della singola unità, ma del sistema. Infatti, unità e chiller esterni con tecnologia Vertiv hanno la possibilità di comunicare attraverso una rete Lan e i software implementati specifici, adattando l’intero sistema alle richieste del carico IT. Queste soluzioni vanno a modificare integralmente l’installato attuale e consentono un ROI inferiore ai 3-4 anni di vita dell’impianto, riducendo in modo drastico il consumo legato al raffreddamento del Data Center.