Il parere di Eaton Italia

Risponde Stefano Cevenini, Product Manager Power Quality e Data Center Segment Marketing Manager di Eaton Italia

Autore: Redazione ImpresaGreen

Che cosa significa ridurre i consumi energetici di un datacenter, su che cosa bisogna intervenire e quali sono i parametri da considerare?

In un mondo fortemente digitalizzato con dispositivi sempre connessi alla rete, servizi web e Big Data in esponenziale crescita, i centri di elaborazione dati necessitano di maggiore potenza di calcolo e memoria, che si traducono in un aumento del consumo dell’energia necessaria per garantire il loro funzionamento. Adottare strategie efficaci volte a ridurre i consumi e aumentare l’efficienza energetica dei data center è quindi diventata una priorità per ogni business e per l’ambiente.

Per indirizzare queste nuove sfide digitali, Eaton supporta le soluzioni in grado di migliorare la gestione del flusso di aria calda e fredda all’interno del Data Center. Dal momento che le macchine presenti all’interno di un Data Center rilasciano una notevole quantità di calore, è necessario evitare il surriscaldamento che danneggerebbe le apparecchiature IT, mantenendo costante la temperatura. Ciò è possibile grazie a sistemi di raffreddamento efficienti e sostenibili in grado di assicurare la continuità operativa e di ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre, per ridurre i consumi energetici è necessario individuare con precisione dove viene dispersa l’energia all’interno dell’impianto.

L’unità di misura relativa al consumo di energia è il PUE (Power Usage Effectiveness) che costituisce il rapporto tra la potenza utilizzata da tutte le apparecchiature IT e l’energia totale assorbita dal Data Center. Tramite apposite misurazioni e valutazioni è possibile comprendere quanta potenza elettrica sia effettivamente dedicata all’alimentazione delle apparecchiature IT rispetto ad altri servizi, tra cui il raffreddamento, e intervenire di conseguenza per migliorare l’efficienza energetica dell’impianto.

Eaton presta molta attenzione anche all’efficienza dei propri prodotti: sostituire apparecchiature obsolete e utilizzare sistemi a risparmio energetico porta evidenti benefici, così come l’ottimizzazione dell’UPS in base al carico da gestire con soluzioni modulari e la razionalizzazione delle componenti IT. Inoltre, alla base delle soluzioni di Eaton c’è Energy Saver System (ESS), una tecnologia brevettata che consente di raggiungere, quando l’alimentazione è stabile, efficienze ancora più elevate (pari al 99%) con risparmi su base annuale che possono arrivare a raddoppiare grazie allo stand-by a caldo dei moduli di potenza. L'alimentazione viene erogata attraverso il bypass statico consentendo all'UPS di passare alla modalità a doppia conversione in meno di due millisecondi in caso di superamento dei limiti dei parametri di ingresso prefissati. 

Secondo la vostra esperienza, quali sono gli interventi che danno i risultati maggiori e quali investimenti occorrono nel tempo?

È necessario investire in soluzioni – UPS, PDU, schede di connessione e software – all’avanguardia in grado di migliorare l’efficienza energetica dell’impianto e ridurre gli sprechi e che consentono di avere un ritorno sull’investimento nel breve periodo. In questo scenario e per supportare al meglio i clienti alla ricerca della soluzione più adatta alle proprie esigenze, Eaton dispone di un Service abilitato ad effettuare misure in campo volte a comprendere le singole specificità e i bisogni del business e come indirizzarli.

Anche il monitoraggio e la gestione da remoto tramite appositi software sono molto importanti perché consentono di prevenire eventuali interventi.

In particolare, tutti i dispostivi di Eaton dotati di schede di rete, grazie al software IPM, possono essere monitorati e gestiti da remoto e da un’unica interfaccia per più dispositivi connessi alla rete, oltre a consentire di sospendere le macchine virtuali non critiche, consolidare le macchine virtuali critiche e spegnere server inutilizzati per aumentare il runtime. Grazie al software è, inoltre, possibile avviare la migrazione di una macchina virtuale o spegnerla nel caso di un’interruzione prolungata di corrente o automatizzare la prevenzione dei danni con un’applicazione di migrazione programmata.