Il parere di Socomec

Risponde l’Ing. Antonio Tamiozzo

Autore: Redazione ImpresaGreen

Che cosa significa ridurre i consumi energetici di un datacenter, su che cosa bisogna intervenire e quali sono i parametri da considerare?

Una parte dei consumi dell’intera infrastruttura datacenter può essere ridotta grazie all’impiego di UPS modulari che si adattano all’effettiva potenza necessaria, che varia nel tempo in funzione delle esigenze di elaborazione dati. Il tradizionale sovradimensionamento, richiesto dall’imprevedibilità della crescita o decrescita del carico elettrico, non è più necessario grazie alla modularità del sistema Modulys XL, fondata su 3 moduli standard.

A questo si aggiunge un’installazione semplificata: è possibile l’inserimento/rimozione dei moduli di potenza in soli 5 minuti senza la necessità di alcun cablaggio del bus di comunicazione o di alimentazione.

La scalabilità di potenza del Modulys XL è effettuabile a “caldo” (con l’UPS funzionante in doppia conversione per la massima protezione possibile delle utenze) con un processo di aggiunta di moduli da 200 kW, evitando la necessità di modifiche impiantistiche grazie all’impiego di slot di potenza predisposti durante la prima fase di installazione. In fine l’elevata efficienza in doppia conversione, fino al 97%, permette di ridurre i consumi elettrici complessivi.

Secondo la vostra esperienza, quali sono gli interventi che danno i risultati maggiori e quali investimenti occorrono nel tempo?

Una delle innovazioni degli ultimi anni nel mondo datacenter è stata la progressiva introduzione delle batterie al litio come fonte di riserva per gli UPS. A fronte di un investimento significativo, si possono ottenere importanti benefici quali riduzioni degli ingombri (tra il 30% e il 70% rispetto alle batterie tradizionali) che permettono di liberare spazio che può essere destinato alle più redditizie apparecchiature IT oppure per ospitare futuri ampliamenti di potenza. Inoltre la durata di vita (oltre 15 anni senza sostituzioni come avviene come le batterie tradizionali) e la tolleranza alle temperature elevate, che evitano ingenti costi di condizionamento, possono contribuire ad un risparmio totale del TCO (total cost of ownership) apprezzabili nel tempo.