Il parere di Riello

Risponde Francesco Zanzo, Product Manager Chillers and Heat Pumps di Riello

Autore: Redazione ImpresaGreen

Che cosa significa ridurre i consumi energetici di un datacenter, su che cosa bisogna intervenire e quali sono i parametri da considerare?

I datacenter sono infrastrutture fondamentali per gestire e coordinare la diffusione di dati e informazioni al servizio di strutture pubbliche, aziende e cittadini. Si tratta di edifici o porzioni di edifici che solitamente vengono dedicati in modo specifico all’alloggiamento dei componenti che fanno parte della struttura del data center (server, componenti elettronici, gruppi di continuità…) e delle apparecchiature ausiliarie necessarie al loro funzionamento, come ad esempio il sistema di raffreddamento. Il fabbisogno energetico del data center è legato sia al funzionamento dei componenti elettronici, sia al raffreddamento degli stessi e del locale dove vengono installati.

Il raffreddamento è necessario durante tutto l’anno e si presta, se ponderato in modo razionale, a garantire ampi margini di risparmio energetico. In prima istanza, la necessità di raffreddare le apparecchiature anche durante l’inverno e le mezze stagioni permette di valutare soluzioni che abbinano refrigeratori di liquido a dei raffreddatori di liquido (dry-cooler) che utilizzano l’aria ambiente per lo smaltimento parziale o totale del carico termico (quando la temperatura ambiente è mediamente almeno di 5°K inferiore alla temperatura di set-point dell’acqua di raffreddamento).

Il dimensionamento del sistema di raffreddamento è fondamentale e permette di limitare i consumi elettrici per il raffreddamento fino al 35-40% in meno se comparati ad impianti in cui verrà installato il solo chiller. Ovviamente i parametri da considerare sono molti, tra i più importanti possiamo elencare la regione in cui si installerà il sistema, che influenzerà i consumi e la scelta della soluzione per il raffreddamento, le caratteristiche dell’edificio in termini di isolamento e ovviamente le caratteristiche e le necessità  dei componenti elettronici che vi verranno installati.

Secondo la vostra esperienza, quali sono gli interventi che danno i risultati maggiori e quali investimenti occorrono nel tempo?

Sicuramente implementare nel sistema di raffreddamento un’adeguata sezione di  free-cooling (raffreddatori che utilizzano l’aria ambiente per raffreddare l’acqua nel sistema) è l’intervento che, a fronte di un investimento iniziale maggiore rispetto all’utilizzo del solo chiller (almeno del 25%), permette di avere i risultati maggiori. Ovviamente a questo si può affiancare, sfruttando la necessità di ridondanza degli apparati di un data center, l’installazione di più unità in cascata con una logica di funzionamento tale da far operare il sistema sempre nel modo più efficiente e, nel caso di edifici in cui ci sia anche necessità di produrre acqua calda per uso sanitario, l’installazione nei chiller di recuperi di calore o desurriscaldatori per il recupero totale o parziale del calore di condensazione.

Nel medio termine anche adeguati investimenti sulla manutenzione ordinaria e sulla pulizia delle superfici di scambio possono portare dei vantaggi, sia riducendo il consumo sia allungando la vita utile dell’impianto.